(Sesto Potere) – Forlì – 24 novembre 2024 – L’associazione Dino Amadori Ets riporta i contenuti di un convegno – svoltosi sabato scorso a Forlì – dedicato alla sicurezza ed alla tutela dei Lavoratori e condotto da Giovanni Amadori (presidente della stessa associazione Dino Amadori) con il Prof. Giorgio Ercolani, alla presenza di numerose rappresentanze sindacali territoriali e nazionali.
Ha portato i saluti dell’amministrazione comunale Vincenzo Bongiorno, vicesindaco di Forlì ed assessore con delega alla Identità del territorio, alla Partecipazione, alle Politiche per la famiglia ed alla cultura.
Nel corso dei lavori è stato lanciato un urgente appello contro l’uso di pesticidi in agricoltura.
“In un momento in cui l’agricoltura svolge un ruolo cruciale nella nostra economia e nella nostra società, ed è il volano dell’imprenditoria locale, riteniamo sia fondamentale porre l’accento sulla sicurezza e la salute dei lavoratori del settore. Negli ultimi anni, l’uso di pesticidi chimici è diventato un tema di crescente preoccupazione, non solo per i potenziali effetti nocivi sull’ambiente, ma anche per i rischi diretti che questi prodotti rappresentano per la salute dei lavoratori agricoli. Il Prof Dino Amadori – antesignano anche in questo settore in Romagna- ha individuato e studiato il nesso causale in tali contesti (pesticidi-neoplasie), progettando e realizzandone le difese e la prevenzione e cura su tutto il territorio romagnolo. Tuttavia il progresso e la necessità di massimizzare i profitti nel settore agroalimentare dei nostri giorni pare sordo a queste problematiche che rimangono ancora attuali!”: s’è detto nel convegno.
“Oggi tutto può apparire scontato: ma la ricerca scientifica in questo ambito nasce da una intuizione del Prof. Amadori risalente agli anni 70 quando con visione e lungimiranza dichiarò: “esiste sicuramente un chiaro rapporto causale fra un certo tipo di malattia riscontrato nei lavoratori forlivesi e i fattori nocivi presenti nell’ambiente stesso. Se esiste questo rapporto di causalità e se sono note le cause di malattia, ciò che deve qualificare una vera medicina preventiva è sicuramente la rimozione di queste cause. Il problema è certamente complesso poiché implica questioni di ordine politico, economico, amministrativo, sindacale, sociale, organizzativo – per cui è necessario vi sia la responsabilizzazione a tutti i livelli, ma soprattutto dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali….la tutela della salute deve essere patrimonio di tutti e non privilegio di pochi…”. Fu proprio lui in Romagna , per primo, a dimostrare che l’esposizione prolungata ai pesticidi può causare una serie di problemi di salute (tra cui malattie respiratorie, disturbi neurologici) e, nei casi più gravi, patologie oncologiche a danno dei lavoratori agricoli, che (spesso privi di adeguate misure di protezione e formazione), sono i più vulnerabili a queste esposizioni”: ha ricordato l’associazione Dino Amadori nel convegno.
“Vogliamo lanciare un appello affinché le organizzazioni sindacali e tutti i gruppi impegnati per la salute pubblica chiedano un intervento immediato da parte delle istituzioni per adottare misure efficaci che garantiscano un ambiente di lavoro sicuro. E per farlo è necessario implementare un’attività di sensibilizzazione a tutti i livelli, dai cittadini, sino agli addetti ai lavori, alle imprese, alle amministrazioni locali, alla politica. Lanciamo un appello a un dialogo di cui ci rendiamo promotori, iniziando nel nostro territorio. Un dialogo costruttivo volto a un impegno collettivo per proteggere i nostri lavoratori e il nostro ambiente. Ma ciò potrà avvenire solo con una formazione adeguata, una regolamentazione rigorosa, il monitoraggio della salute ed il supporto alle pratiche sostenibili, ovvero incentivando l’adozione di pratiche agricole sostenibili e alternative all’uso di pesticidi chimici, infine promuovendo la ricerca e l’innovazione“: il decalogo proposto dall’associazione Dino Amadori.
“L’incontro di sabato ha delineato la mission della nostra Associazione volta a sensibilizzare e divulgare l’importanza della ricerca scientifica e l’importanza della cura, nel rispetto del paziente: con il ruolo nobile del volontariato, unica arma contro l’indifferenza”: ha concluso Giovanni Amadori.