Bologna – 8 novembre 2024 – “Le persone che hanno subito come tutti noi questi fenomeni hanno rabbia, anche perchè potevano essere gestiti prima e in maniera diversa”. Andrea Babbi, ex presidente Apt e oggi candidato alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, collegio di Bologna, per la lista “Civici” al fianco di Michele de Pascale , non nasconde il rischio di astensionismo alle regionali del 17 e 18 novembre, anche al di là dell’effetto alluvioni. “Credo- aggiunge – che quello dell’astensionismo sia un tema molto forte, non solo nei giovani ma anche nelle persone un po’ disamorate, disilluse, non coinvolte, che si sono sentite poco coccolate e ascoltate dalla politica. Il mio tentativo- sottolinea poi Babbi, intervistato oggi dall’agenzia ‘Dire’ (vedi foto in alto) – è di rispondere a questo bisogno che c’è di normalità nella politica, di buon senso e capacità di costruire relazioni e ponti, non contrapposizioni”.
La gente, secondo Babbi, “ha bisogno di persone vere, di persone che sono state con loro a fare cose normali. La politica troppo spesso viene vissuta in termini di distanza, di una cosa necessaria ma a volte sconosciuta”.
Tornando al tema del dissesto idrogeologico Andrea Babbi si dice convinto che: “va cambiato verso”. “I fiumi – sottolinea Babbi parlando oggi con la ‘Dire’ – sono diventati “terra di nessuno. Questo è stato un errore a cui bisogna porre una correzione. Io non sono in politica col centrosinistra per dire che tutto quello che è stato fatto va bene”. Per Babbi, invece “c’è un dato oggettivo, fisico, che non è nè di destra né di sinistra. Bisogna fare le opere di prevenzione, non dire che la colpa è di Tizio o di Caio, pulire i fiumi e farli pulire da chi è lì davanti”.
Babbi sostiene anche che andrà valorizzata, anche nella prevenzione delle alluvioni, la sussidiarietà. “Col terremoto e poi con l’alluvione la gente si è messa subito a disposizione, non è stata lì ad urlare e imprecare, la prima cosa è stata fare, aiutare, sistemare, dare una mano agli altri”, sottolinea il candidato civico.
E in metito all’ipotesi che si possano delocalizzare case e persone dalle zone a rischio alluvione afferma Andrea Babbi che: “Occorrerà avere il coraggio di farlo”. E a suo parere i primi a esserne consapevoli sono “gli stessi cittadini”. “Temo che sarà una delle ipotesi a cui volontariamente le persone dovranno aderire, ma dipenderà dai sussidi, cioè da quanto valore verrà rimborsato di una casa che oggi vale zero. Perchè è questo il vero problema: chi ha costruito lì, magari con tutti i permessi, purtroppo nel giro di due o tre anni si è trovato con una situazione azzerata dal punto di vista del patrimonio immobiliare. Quindi è lui per primo che dice: qui non è più il momento di stare”: conclude il candidato dei Civici per de Pascale nel corso di un’intervista all’agenzia Dire.