(Sesto Potere) – Bologna – 7 novembre 2024 – Per effetto di una maggiore longevità, al 1° gennaio 2024 oltre l’80% dei 22.552 centenari residenti in Italia (a fronte dei 17.252 del 2014, dieci anni fa, dunque il 30% in più) e quasi il 90% dei 677 semi-supercentenari (individui di 105 anni e più) è di genere femminile.
I supercentenari (individui di 110 anni e più) ancora in vita al 1° gennaio 2024 sono 21, di cui soltanto uno di sesso maschile, e sono più che raddoppiati rispetto al 2009, quando se ne contavano 10.
Fino a ottobre 2024 il decano d’Italia ancora in vita ha superato i 110 anni e risiede in Basilicata; la decana, invece, risiede in Emilia-Romagna e, nello stesso mese, ha spento 114 candeline.
Nell’arco temporale 2009-2024, ben 8.521 individui hanno superato i 105 anni di età, di cui oltre 7.500 donne.
I nomi più diffusi sono Giuseppe per i maschi e Maria per le femmine.
Sono quasi tutti vedovi\e e i coniugati sono molto più numerosi delle coniugate.
Al 1° gennaio 2024 la regione con la concentrazione più elevata di centenari è la Liguria (61 ogni 100 mila residenti), seguita dal Molise (58) e dal Friuli Venezia-Giulia (54). Per la popolazione semi-super centenaria è il Molise la regione con la maggiore concentrazione, 3,1 ogni 100mila residenti, seguita dalla Liguria (2,4) e dalla Basilicata (2,1).
Le generazioni numericamente ridotte nate negli anni della Prima Guerra Mondiale transitano dalla popolazione di 100-104 a quella di 105 anni e più, facendo scendere il numero di semi-supercentenari da 1.047 individui nel 2020 a 677 nel 2024.
Eterogenea la distribuzione territoriale dei centenari
Gli oltre 22mila centenari viventi al 1°gennaio 2024 sono distribuiti sul territorio in maniera eterogenea. La Lombardia è la regione con la presenza più alta in valore assoluto, con oltre 3mila residenti, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna che ne contano oltre 2mila. Discorso analogo per i semi-supercentenari che si concentrano in Lombardia con più di 100 residenti, quindi in Emilia-Romagna e Veneto con oltre 60 individui.
In termini relativi la rappresentazione territoriale della popolazione centenaria cambia. La Liguria, infatti, è la regione con la concentrazione più elevata di centenari, 61 ogni 100mila residenti, seguita dal Molise (58) e dal Friuli Venezia-Giulia (54). La Lombardia con un valore del 34 per 100mila si posiziona nelle ultime posizioni, anche al di sotto del valore nazionale (38 per 100mila).
Limitando l’analisi alla sola popolazione semi-supercentenaria è invece il Molise a presentarne la maggiore concentrazione, 3,1 ogni 100mila residenti, seguita dalla Liguria (2,4) e dalla Basilicata (2,1).
In riferimento alla tipologia di residenza, fra i centenari predomina la quota di coloro che vive in famiglia (89,4% nella classe 100-104 anni; 89,5% fra i 105+ anni) rispetto a chi risiede in una convivenza istituzionalizzata. Fra i supercentenari la quota di chi vive in famiglia sale al 96,7%, il che può dipendere sia da una carenza di strutture specializzate nell’assistere persone super longeve sia dal fatto che la famiglia possa costituire un fattore di protezione laddove si abbia necessità di cure e attenzioni personalizzate che solo un ambiente familiare può
offrire.