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Ecomondo, convegno sull’innalzamento del livello del mare: nel Mediterraneo a rischio 40.000 km di coste

(Sesto Potere) – Rimini – 7 novembre 2024 – Secondo un recente studio dell´EIEE – Istituto Europeo per l´Economia e l´Ambiente, l’innalzamento del livello del mare potrebbe costare all´Europa fino a 872 miliardi di euro entro il 2.100, nel Mediterraneo sono a rischio 40.000 km di coste.
Roberto Montanari, funzionario della Regione Emilia-Romagna, responsabile del coordinamento di progetti europei ed iniziative internazionali in materia di protezione costiera, nel corso del convegno che si è svolto ad Ecomondo 2024 (in Fiera a Rimini, dal 5 all’ 8 novembre) ha evidenziato: “Stiamo assistendo negli ultimi anni ad un intensificarsi degli eventi di portata estrema in tutta Europa, come quello in Emilia-Romagna e quello che ha colpito Valencia. Negli ultimi 30 anni le inondazioni hanno colpito 5 milioni di persone, causando 3 mila vittime e 170 miliardi di dollari di danni”.

Entro la fine del ventunesimo secolo saranno interessate dall’innalzamento del livello medio del mare, direttamente o indirettamente, milioni di persone.

Montanari ha sottolineato come, nonostante il miglioramento delle capacità previsionali e progettuali per la resilienza territoriale, “le fonti di finanziamento sono ancora scarse e frammentate. E´ necessario un Piano Marshall per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici”.

Le variazioni del livello del mare, seppur minime (dell’ordine di pochi millimetri l’anno), sono però continue e appaiono ad oggi irreversibili. Nel trentennio appena concluso, si sono verificati incrementi in gran parte dei mari italiani, soprattutto lungo le coste, con valori medi del trend pari a circa 2.4 mm/anno: ricorda l’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. 

Il convegno ha inoltre esaminato lo stato di attuazione del Piano Nazionale per l´Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) e le buone pratiche già implementate in Europa, come il progetto ´Parco del Mare´ sul waterfront di Rimini.

E sempre in tema di gestione delle emergenze ambientali il professor Fabio Fava, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, nell’ambito di un workshop sui Digital Twin e Earth Observation, ha fra l’altro dichiarato che anche le tecnologie digitali potrebbero essere “uno strumento strategico e fondamentale per affrontare tanti aspetti legati alla sostenibilità; dati satellitari, monitoraggio in tempo reale, analisi predittive sono cruciali per città più efficienti, resilienti e sostenibili per gestire efficacemente le emergenze ambientali”.

In questo contesto, i Digital Twin, repliche virtuali di entità fisiche, stanno emergendo come una delle applicazioni più promettenti dell´intelligenza artificiale, che permettono di creare simulazioni dinamiche e interattive di sistemi complessi. Questa tecnologia trova applicazione in numerosi ambiti: dalla gestione delle infrastrutture urbane al monitoraggio ambientale, dalla pianificazione territoriale all´ottimizzazione delle risorse energetiche.
Tutte queste tematiche sono state affrontate nel corso di un workshop organizzato dal Politecnico di Torino che ha analizzato come queste tecnologie permettano la modellazione dinamica degli ecosistemi e delle reti infrastrutturali, fornendo informazioni cruciali per lo sviluppo urbano sostenibile.