(Sesto Potere) – Bologna – 26 ottobre – I numeri non sono definitivi, visto che la manovra di bilancio non è ancora legge definitiva dello Stato, ma sono già in forte allarme gli amministratori e gli enti locali dopo aver appreso dell’ipotesi del Governo di introdurre nuovi vincoli di bilancio, tagli economici e tetti alle assunzioni del personale di Regioni, Province, Comuni e Città Metropolitane.
Molto preoccupato Giorgio Zanni, il Presidente di UPI Emilia-Romagna e della Provincia di Reggio-Emilia, che dichiara: “Il disegno di legge di bilancio, così come si presenta oggi, non solo non prevede risorse economiche in grado di sanare gli squilibri certificati dalla stessa commissione tecnica nazionale in tema di mancate risorse destinate a tutte le province italiane per far fronte alle funzioni fondamentali attribuite per legge, ma va ben oltre”.
Al momento, infatti, sarebbero imposti “accantonamenti obbligatori” sulla spesa corrente per circa 1,5 miliardi nei prossimi 5 anni – 140 milioni per il 2025, 290 milioni per il 2026, 2027, 2028 e di 490 milioni per il 2029 – risorse che saranno fisicamente in disponibilità di Province, Comuni, Regioni e Città metropolitane, ma che non potrebbero essere utilizzate e non potrebbero dunque finanziare servizi pubblici a favore di cittadini ed imprese.
“A tali limitazioni si aggiungerebbero poi quelle sull’assunzione di nuovo personale, con l’introduzione del turnover al 75%, che, in un momento decisamente molto delicato e di intenso lavoro, derivante anche dalla gestione straordinaria di risorse e rendicontazioni del PNRR, rischia di minare il lavoro e la stabilità di Province ed enti locali”: ha aggiunto il Presidente di UPI Emilia-Romagna.
La partita, tuttavia, non è ancora chiusa, il 4 novembre dovrebbero iniziare le audizioni sulla manovra in commissione bilancio alla Camera.
“Auspichiamo che l’atteggiamento emerso da questi primi documenti del Governo rispetto a Province ed Enti Locali trovi una profonda correzione nell’iter parlamentare che porterà all’approvazione della definitiva legge di bilancio – commenta Zanni – perché, se così non fosse, è evidente che tali scelte graverebbero pesantemente sulla capacità di erogazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali e sui cittadini che hanno il diritto di beneficiarne”.
E, ancora: “leggiamo con preoccupazione di tagli al fondo per la messa in sicurezza di scuole, strade ed edifici pubblici, di tagli al fondo per la progettazione e per gli studi di fattibilità di nuove opere e infrastrutture, tagli che rischierebbero di bloccare gli investimenti una volta ultimate le opere relative alle risorse del PNRR. Misure – prosegue Zanni – che, se non profondamente riviste, si aggiungerebbero a quelle della passata manovra e rischierebbero di trascinare Province ed enti locali al collasso. Uno scenario inaccettabile per enti ed amministratori locali che rappresentano, ogni giorno, l’interlocutore più vicino e di maggior fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato.”