martedì, Ottobre 22, 2024
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Rimini, l’archivio Fellini del Comune acquisisce la biblioteca personale del regista

(Sesto Potere) – Rimini – 22 ottobre 2024 – L’archivio Fellini del Comune di Rimini si avvia all’acquisizione di un altro importante reperto dell’eredità del Maestro: la biblioteca personale che il regista aveva nello studio di Corso Italia, a Roma.

Composta da circa duemila testi, è stata oggetto di un lavoro di catalogazione e di approfondimento che ha portato alla pubblicazione del volume I libri di casa mia, curato da Oriana Maroni e Giuseppe Ricci con introduzione di Tullio Kezich e contributi di Gianfranco Angelucci e Rosita Copioli.

Per chi studia Fellini, affetto, come è noto, dalla “sindrome dell’assassino”, dall’ossessione cioè di lasciare tracce e indizi, questo corpus, per quanto parziale rispetto ai suoi stessi interessi e passioni letterarie, rappresenta comunque qualcosa di unico, una testimonianza tangibile del suo stesso processo creativo. In questo la biblioteca è dunque complementare all’altra fondamentale fonte di ricerca sull’opera del regista conservata nell’archivio che è Il libro dei sogni, acquistato nel 2006 con il contributo della Regione Emilia-Romagna, che ha sostenuto anche questa ultima importante acquisizione attraverso un’apposita convenzione.

L’acquisto della biblioteca, oltre a scongiurarne la dispersione e la frammentazione con la cessione dei suoi pezzi più pregiati, si inserisce in un progetto più ampio di costituzione di un grande cantiere di studio e irradiazione dell’immaginario felliniano che il Comune di Rimini sta perseguendo con la raccolta del testimone di attività e materiali lasciato dall’ex Fondazione Fellini e proseguita con l’apertura del Fellini Museum.

E proprio negli spazi del Fellini Museum si intende collocare la biblioteca e allestirla secondo una messa in scena che ne preservi l’integrità e nello stesso tempo la valorizzi, fornendo al visitatore la sensazione di un contatto diretto con l’ambiente nel quale il Maestro creava.

L’acquisizione comprende anche una collezione di ritagli di stampa quotidiana e periodica che il medico Giorgio Fabbri, padre di Francesca Fabbri Fellini, proprietaria unica della biblioteca, ha riunito in oltre cinquant’anni, documentando l’accoglienza che il cinema di Fellini ha ottenuto fin dal suo esordio.