(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 15 ottobre 2024 – Si è tenuta giovedì scorso a Reggio Emilia la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto Maria Rita Cocciufa per fare il punto sulle questioni legate alle strutture sanitarie.
Vertice che s’è svolto alla presenza, oltre che del sindaco di Reggio Emilia Marco Massari, del presidente della provincia Giorgio Zanni e dei vertici delle forze dell’ordine, del procuratore della Repubblica Calogero Gaetano Paci, della direttrice generale della AUSL Cristina Marchesi, dei direttori della REMS e del pronto soccorso e di altri dirigenti dell’Azienda sanitaria.
I primi due argomenti all’ordine del giorno, per i quali ha partecipato anche il procuratore, hanno riguardato i dispositivi di sicurezza della REMS (la struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi, ndr) e le modalità di intervento e collaborazione nella gestione delle procedure del cosiddetto “Codice rosso” per la tutela delle vittime vulnerabili, specie quelle di violenze sessuali o maltrattamenti.
Infine è stata esaminata la situazione della sicurezza delle strutture sanitarie e del personale sanitario, con particolare riferimento al pronto soccorso del capoluogo.
L’indirizzo emerso dal Comitato è stato quello di potenziare i dispositivi di vigilanza privata, sia presso la REMS che nelle strutture ospedaliere maggiormente esposte a fenomeni di violenza.
Contestualmente, il prefetto di Reggio Emilia ha richiamato l’attenzione delle forze di polizia sulla necessità che, specie durante le ore notturne, effettuino cadenzati passaggi presso il pronto soccorso nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio, anche in assenza di specifiche chiamate, al duplice fine di rassicurare il personale sanitario e tenere costantemente monitorata la situazione, in stretto raccordo con le guardie giurate.
Nei prossimi giorni si riunirà quindi in Questura un tavolo tecnico, volto proprio ad instaurare una stretta sinergia tra l’intervento delle forze dell’ordine e quello della vigilanza privata, valorizzando i compiti affidati a quest’ultima nella prevenzione di situazioni pericolose.