(Sesto Potere) – Como – 15 ottobre 2024 – Raggiunge Como, e, più precisamente l’Istituto Matilde Di Canossa , il tour dell’ “Educyber Generations”, progetto informativo intergenerazionale su rischi e opportunità del digitale e della intelligenza artificiale realizzato in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, associazione nazionale comuni italiani e Un nodo blu del Ministero dell’Istruzione per rendere gli studenti più consapevoli dei rischi di internet, responsabilizzare, e stimolare docenti e genitori ad avere un ruolo di guida e controllo più attivo.
Sono 10 le tappe del tour nazionale della campagna che promuove un uso sicuro della rete e mira a contrastare il bullismo e il cyber bullismo.
Alle 8:30 di domani mercoledì 16 ottobre arriverà presso l’istituto Matilde Di Canossa il centro mobile del MOIGE.
Dalle 9:00 alle 13:00 si terranno tre sessioni formative di 50 minuti su queste tematiche tenute da Claudia Polci e Damiano Nagali, due psicologi della task force anti bullismo del MOIGE.
Secondo l’ultimo studio condotto dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha coinvolto 1.788 studenti delle scuole medie e superiori, circa un adolescente su 3 (35%) accetta le richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti online (nel 2022 era il 30%), e il 20% ammette di averli incontrati anche di persona. Un comportamento a rischio, decisamente sottovalutato dai minori.
Nel Nord questi fenomeni sono più diffusi, mentre non c’è differenza tra maschi e femmine.
L’81% ammette che nel proprio smartphone ha in rubrica contatti di diverse persone che non ha incontrato personalmente, ma con le quali ha condiviso il proprio numero telefonico. Di loro, il 14% ha meno di 15 anni.
In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali (9%, nel 2022 era il 7%, nel 2020 il 6%). Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni.
Allarmante anche un altro dato che emerge da questa analisi: per oltre il 22% dei minori intervistati internet è l’unica fonte di informazione, mentre il 78% si rivolge anche ad altre fonti. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita (+2%) rispetto all’anno precedente. Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli.
Anche i dati relativi al cyberbullismo non sono migliorati: l’8% degli intervistati ammette di usare sempre o spesso foto o video per prendere in giro qualcuno, dato che registra un trend di crescita costante: nel 2022 era il 6%, nel 2019 il 5%.
Il 17% lo fa raramente, ma ammette di averlo fatto almeno una volta, e Il 45% dei ragazzi ha detto apertamente di aver subito almeno una forma di prepotenza, nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (come insulti e offese…).
Inoltre, il 49% dei minori intervistati, naviga abitualmente senza filtro anti-porno. In generale, emerge che i minori parlano poco in famiglia della possibilità di adottare strumenti per una navigazione sicura, quasi la totalità degli intervistati, il 94%, non ne ha mai parlato con i genitori, o lo ha fatto raramente.
Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli.
“Educyber Generations” è la campagna del MOIGE, sostenuta da Enel Cuore Onlus, in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, associazione nazionale comuni italiani, Google e Poste Italiane, per rendere gli studenti più consapevoli dei rischi di internet, responsabilizzare, e stimolare docenti e genitori ad avere un ruolo di guida e controllo più attivo.
In questa ottava edizione sono coinvolte 300 scuole, circa 75.000 alunni, oltre 2000 docenti e 150.000 genitori sul territorio nazionale.