(Sesto Potere) – Forlì – 8 ottobre 2024 – “Che cosa è cambiato da quando Forlì Airport ha annunciato alla città di avere realizzato l’inversione del senso della pista di atterraggio/decollo del Ridolfi? Era metà luglio ed è sotto gli occhi di tutti che gli aerei continuano a sorvolare il centro abitato, praticamente con regolarità in fase di decollo e anche in fase di atterraggio, il tutto il più delle volte indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. Non solo. Forlì Airport ha aperto i cieli di Forlì ad una nuova attività: il “touch and go”, una serie ripetuta di decolli e atterraggi, con sorvolo a bassa quota anche al di là dei consueti corridoi aerei, ma su vaste aree di tutta la città”: lo segnalano in una nota i componenti del Taaf, ovvero il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì.
E gli ambientalisti spiegano cosa preveda il cosiddetto “touch & go” : sorvoli su: “scuole, strutture educative, RSA, parrocchie, centri commerciali ecc. (punti sensibili, ritenuti bisognosi di particolare tutela dallo stesso Codice della Navigazione) le fasi ripetute di decolli e atterraggi, le più impattanti per la salute e rischiose per la sicurezza pubblica, producono livelli di rumore particolarmente alti, emissioni atmosferiche di sostanze fini e ultrafini (CO, CO2, NOX, SO2 , ecc.) particolarmente nocive e copiose, e rischi di incidenti più frequenti”.
“Era l’inversione del senso della pista la soluzione che per anni le società di gestione del Ridolfi hanno prospettato alla città per contenere l’impatto ambientale, acustico e atmosferico, e tutelare la sicurezza dei cittadini? Alla prova dei fatti poco o nulla è cambiato: è chiaro quindi che questa non e’ e non può essere la soluzione alla problematica convivenza tra l’attività dell’infrastruttura aeroportuale e i diritti dei residenti”: afferma il Taaf.
“E’ necessario individuare misure più efficaci , attivare tutte le procedure previste dal CdN ed è necessario partire dalla verifica se siano state attuate tutte le tutele inserite nei regolamenti in vigore. A maggior ragione per il fatto che le ripetute richieste da noi fatte non hanno mai ricevuto risposta”: conclude il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì.