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Maltempo, Comitato Unitario Vittime del fango di Forlì: “In questi non è stato fatto quanto era indispensabile fare”

(Sesto Potere) – Forlì – 19 settembre 2024 – “Una domanda sorge spontanea a 16 mesi dalla scorsa alluvione ed a poche ore da questa nuova alluvione: in questi 16 mesi cosa è stato fatto? E’ stato redatto un piano di emergenza adeguato? Sono state superate le criticità che abbiamo constatato nel maggio 2023? Sono stati messi in sicurezza i fiumi e tutto il reticolo secondario? Domande retoriche alle quali, tristemente, dobbiamo rispondere di no. In questi mesi qualcuno ci ha ascoltato, qualcun altro molto meno, ma non è stato fatto quanto era indispensabile fare”: afferma in una nota la presidente del Comitato Unitario Vittime del fango di Forlì Alessandra Bucchi ed il consiglio direttico composto da: Novella Castori, Valentina Grillandi, Raffaele Zoli, Barbara Ascolese, Stefania Evangelisti e Alessandra Montebugnoli.

“Alle ore 19.00 di ieri 18 settembre 2024 i livelli idrometrici presentavano già una situazione di criticità a Rocca San Casciano e sappiamo ormai tutti che l’onda di piena che nasce lì impiega circa 6 ore per arrivare a Forlì. Alle ore 23.00 riceviamo un messaggio social da parte del nostro sindaco (chi non ne ha quindi?), cui segue dopo la mezzanotte l’alert telefonico, il quale invita i cittadini che abitano unicamente al piano terra ad evacuare. Orbene, a quell’ora le persone, soprattutto se anziane, come potevano raggiungere un luogo sicuro dove passare la notte? Come potevano raggiungere il punto di soccorso al Punta di Ferro?”: si domanda il Comitato Unitario Vittime del fango di Forlì.

“Ed ancora, qualcuno ci ha aggiornato per tutta la notte dei livelli idrometrici del fiume e di cosa potevamo rischiare? Certo
che sì, le chat private formatesi in questo lungo anno di sofferenza ed agonia. Qualcuno ci ha informati del luogo in cui potevamo posizionare le nostre auto in tempi consoni al pericolo? No. Alle ore 19.00 ci è stato detto tramite una telefonata automatica che non vi era rischio esondazione. All’opposto il rischio già era forte e presente. Per quale motivo illuderci che sarebbe andato tutto bene? Ormai sappiamo da tempo che non va “tutto bene” se l’operato di chi deve tutelare i cittadini è fallace! In questi mesi abbiamo chiesto a gran voce di abbassare le golene per consentire una maggiore laminazione dei fiumi, ma non è ancora stato fatto nulla. Sono oltre 20 anni che devono essere effettuati gli espropri golenali ma, ad oggi, non abbiamo alcuna notizia in merito. Sono anni che è in progetto il rifacimento totale del ponte Braldo il quale è oggettivamente troppo basso e forma un pericoloso strozzamento per il defluire delle acque ma anche per tale argomento tutto tace. Ed ora è in corso un’esondazione per rottura dell’argine per motivi di cui pretendiamo chiare e tempestive assunzioni di responsabilità, oltre che un’immediata e sicura riparazione”: afferma ancora il Comitato Unitario Vittime del fango di Forlì.

“È umanamente tollerabile passare notti insonni, in preda all’angoscia aspettando un’altra alluvione? Siamo stati considerati, da molti, ma per fortuna non da tutti, cittadini di serie B, trattati come personaggi scomodi, schierati politicamente solo per giustificare un’acredine evidente nei nostri confronti. E questa mattina dobbiamo assistere al solito siparietto delle colpe divise tra un partito e l’altro solo per fini prettamente elettorali! Siamo stufi di tutto ciò, chiediamo sicurezza, rispetto, ascolto e soprattutto chiediamo di essere trattati da cittadini con dignità per poter vivere nelle nostre case e nelle nostre aziende con quel minimo di sicurezza che ci è dovuto”: aggiunge la presidente del Comitato Alessandra Bucchi e il direttivo.

“Noi le tasse le paghiamo e pretendiamo che chi ne ha la responsabilità mantenga in sicurezza il nostro territorio e le nostre vite.
Pretendiamo che chi ci amministra e chi ci governa abbiano la responsabilità e le competenze per farlo. Non siamo numeri che votano né oggetti non degni di considerazione ma siamo essere umani e così pretendiamo di essere trattati”: concludono presidente e consiglio direttivo del Comitato Unitario Vittime del fango di Forlì.