(Sesto Potere) – Roma – 13 settembre 2024 – Domani, è il giorno della requisitoria dei pm di Palermo nel processo a carico di Matteo Salvini per i fatti dell’estate del 2019, quando il leader della Lega era vicepremier ed anche ministro dell’Interno che vietò lo sbarco di 147 migranti dalla nave della ong spagnola Open Arms.
La magistratura ordinò lo sbarco d’urgenza degli stranieri ed oggi la Pubblica Accusa – ipotizzando “un sequestro di persona” – chiede una pena da 3 a 15 anni di reclusione.
Il 18 ottobre è in agenda l’intervento dei legali di difesa (l’avvocato Giulia Bongiorno) e poi a seguire la sentenza.
Domani l’attuale ministro delle Infrastrutture sarà presente in aula ed è attesa una manifestazione pacifica in suo favore e in segno di solidarietà politica ed umana.
E intanto si moltiplicano gli attestati di stima e solidareità.
Il parlamentare romagnolo Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, commenta: “La linea politica di un Governo sull’immigrazione, e quindi non da attribuire esclusivamente al ministro dell’Interno, non può essere messa sotto processo. Matteo Salvini, da ministro dell’Interno, non ha fatto altro che attuare chiare, legittime e condivise linee direttrici che hanno raggiunto il risultato auspicato dopo anni di lassismo e di porti aperti a tutti, i cui danni sono ancora a carico del nostro Paese. Salvini ha dato risposte efficaci, con grande senso del dovere, agli obblighi impostigli dal ruolo ricoperto e dalle richieste della stragrande maggioranza degli elettori italiani. Esattamente ciò che, in estremo ritardo, stanno facendo altri Paesi europei”.
“Mettere sotto processo un ministro, singolarmente, per aver fatto il proprio dovere rappresenta un precedente di inaudita gravità perché non può sfuggire che dietro si possano celare finalità per delegittimare un leader politico in quanto tale e per silenziare chiunque porti avanti politiche volte a dare più sicurezza agli Italiani e a impedire che i confini del Paese vengano violati impunemente da chiunque. Per tutti questi motivi, per l’esigenza innata che mi muove di poter contare su una giustizia giusta, per il rispetto per chi svolge il proprio ruolo istituzionale da vero statista senza ipocrisie e per l’avversione che provo per le accuse mosse per motivi esclusivamente ideologici sarò a Palermo al fianco di Matteo Salvini”: annuncia Jacopo Morrone.