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Crimini nazisti, Forlì commemora le vittime degli eccidi di Branzolino e San Tomé

(Sesto Potere) – Forlì – 6 settembre 2024 – Nell’80° anniversario dei due eccidi avvenuti lungo la via Minarda, nella tarda estate del 1944, Comune di Forlì e Comitato di Quartiere di Barisano, Branzolino, Roncadello e San Tomé, ricordano le vittime e i terribili fatti che sconvolsero le comunità.

Alla presenza del  Vicesindaco di Forlì,  Vincenzo Bongiorno, (nella foto), della Coordinatrice del Quartiere Roberta Dradi e del parroco Don Stefano Vasumini, domenica 8 settembre avranno luogo momenti commemorativi ai due cippi con primo ritrovo alle ore 9 presso quello di Branzolino, in via Minarda angolo via del Sale.

Alle ore 9.45, è in programma la santa messa in suffragio che sarà celebrata nella chiesa di San Tomè. L’iniziativa proseguirà nella serata di lunedì 9 settembre, alle ore 20.30, presso il teatro parrocchiale in via Castel Falcino angolo via Minarda con l’intervento della professoressa Roberta Ravaioli che presenterà, con documenti e testimonianze, i risultati della sua ricerca pubblicati nel libro “Gli eccidi di Branzolino e San Tomé”. 

La cronaca, ormai storia, riporta che il primo eccidio avvenne il 28 agosto 1944 in via Minarda nel territorio di Branzolino dove furono assassinati dai nazisti quattro operai della fabbrica Orsi Mangelli sospettati di attività partigiana.

Il secondo ebbe luogo invece il 9 settembre 1944, sempre in via Minarda ma nei pressi di San Tomè. Qui vennero impiccati quattro uomini originari dell’alta val Bidente e due persone della comunità ebraica di Ferrara. Tutti erano detenuti nelle carceri e furono uccisi, come rappresaglia al ferimento di un soldato tedesco, dopo aver radunato sul posto tanta gente, in gran parte donne e bambini, costretta ad assistere all’impiccagione. Quindi diversi uomini della zona furono deportati nei campi di prigionia in Austria e Germania. 

Circa vent’anni fa, gli eccidi di Branzolino e San Tomè furono al centro di un processo del Tribunale Militare di La Spezia portò alla condanna, per crimini contro l’umanità, dell’ufficiale nazista responsabile delle dieci esecuzioni capitali.