(Sesto Potere) – Bologna – 29 agosto 2024 – E’ scattata in questi giorni in Italia la raccolta delle mele, il frutto più presente sulle tavole nazionali, con una stima di produzione di circa 2,1 miliardi di chili, in calo dell’1% rispetto allo scorso anno.
A tracciare un bilancio è la Coldiretti sulla base dei dati Prognosfruit in occasione del via alle operazioni in Trentino Alto Adige dove si coltivano circa i due terzi del totale nazionale.
Sul raccolto 2024 pesano le gelate primaverili che hanno interessato proprio la regione maggiore produttrice. Si stimano cali del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige. Bene il Piemonte – continua Coldiretti – che è la seconda regione per produzione, con un aumento dell’8%. Netti, gli incrementi in Veneto (+33% sullo scorso anno, funestati da gelo e grandine) ed Emilia Romagna (+15% rispetto a un 2023 segnato dall’alluvione).
L’Italia è il secondo produttore europeo di mele, dietro la Polonia (-20%) e davanti a Francia e Germania, in una Ue dove si produrranno quest’anno 10,2 miliardi di chili di mele, in calo dell’11% rispetto alla passata stagione.
Tre le mele più presenti sulle tavole, sono previsti in calo i raccolti – sottolinea la Coldiretti – di Golden Delicious (-10%) e Gala (-11%). In calo anche le mele bio (-6%) che rappresentano il 7% del raccolto totale nazionale.
Per garantire una maggiore costanza dei raccolti a favore dei consumatori italiani e di tutto il mondo che apprezzano le mele nazionali – sottolinea Coldiretti -, è necessario continuare ad investire in sistemi di difesa attiva e passiva dai cambiamenti climatici e dagli insetti alieni.
L’Italia vanta un rilevante patrimonio di biodiversità per quanto riguarda le varietà di mele, forte anche delle sei denominazioni di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.