(Sesto Potere) – Forlì – 26 agosto 2024 – Al 30 giugno 2024 nel sistema aggregato della Camera di Commercio della Romagna (territorio di: Forlì-Cesena e Rimini) si contano 9.057 imprese straniere attive, che costituiscono il 12,9% del totale delle imprese attive (14,1% in Emilia-Romagna e 11,7% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2023 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 5,5%, superiore alla variazione positiva regionale (+1,3%) e nazionale (+1,6%).
Questo secondo i dati Infocamere-Movimprese, elaborati dall’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna.
I principali settori economici risultano le costruzioni (35,7% delle imprese straniere), il commercio (26,2%), l’alloggio e ristorazione (9,7%), l’industria manifatturiera (7,5%), le altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (5,5%), i trasporti (3,7%) e il settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,7%). Rispetto al 30/06/2023 si registra un aumento in ciascuno di questi: +7,4% nelle costruzioni, +0,6% nel commercio, +9,6% in alloggio e ristorazione, +5,5% nel manifatturiero, +7,7% nelle altre attività di servizi, +9,4% nei trasporti e +7,4% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese.
Le imprese straniere con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono, rispettivamente, alle costruzioni (30,0%), ai trasporti (16,6%), alle altre attività di servizi (15,3%), al commercio (15,1%), al settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (14,4%), all’alloggio e ristorazione (11,9%) e all’industria manifatturiera (11,8%).
Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese straniere sono imprese individuali (77,2% del totale), alle quali seguono, con molto distacco, le società di capitale (15,2%) e le società di persone (7,2%). Nel confronto con l’anno precedente crescono decisamente le società di capitale (+9,9%), seguite dalle imprese individuali (+5,1%) e società di persone (+2,0%).
Le imprese straniere: focus provinciale Forlì-Cesena
Al 30 giugno 2024 in provincia di Forlì-Cesena si contano 4.096 imprese straniere attive, che costituiscono l’11,5% del totale delle imprese attive (14,1% in Emilia-Romagna e 11,7% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2023 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 6,3%, nettamente superiore alla variazione positiva regionale (+1,3%) e nazionale (+1,6%).
I principali settori economici risultano le costruzioni (38,6% delle imprese straniere), il commercio (22,1%), l’industria manifatturiera (10,5%), l’alloggio e ristorazione (8,2%), le altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (6,2%), i trasporti (4,1%) e il settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,2%). Rispetto al 30/06/2023 si registra un aumento in ciascuno di questi: +8,4% nelle costruzioni, +1,1% nel commercio, +5,4% nel manifatturiero, +8,8% nell’alloggio e ristorazione, +7,2% nelle altre attività di servizi, +9,7% nei trasporti e +12,1% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, rispettivamente, costruzioni (28,2%), trasporti (14,7%), altre attività di servizi (14,4%), industria manifatturiera (13,1%), alloggio e ristorazione (12,5%), commercio (12,3%) e noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (12,3%).
Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (80,1% del totale), seguite, a debita distanza, dalle società di capitale (13,3%) e società di persone (6,3%). In termini di variazione annua crescono decisamente le società di capitale (+11,7%), a cui seguono le imprese individuali (+5,9%) e le società di persone (+1,2%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali (il 55,2%) si trovano nei comuni di Forlì (35,2%) e Cesena (20,0%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (8,4%), Forlimpopoli (2,6%) e Bertinoro (2,1%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 13,1%), e di Savignano sul Rubicone (8,3%), Gatteo (4,2%), San Mauro Pascoli (4,0%), Gambettola (3,0%) e Longiano (1,4%) (”area del Basso Rubicone”, totale 20,9%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Meldola (2,1%) (Valle del Bidente), Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,5%) (Valle del Montone) e Mercato Saraceno (1,0%) (Valle del Savio).
In sintesi, il 53,4% delle imprese straniere attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 46,6% nel comprensorio di Forlì.
I comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive risultano essere, nell’ordine, Savignano sul Rubicone (21,3%), Gatteo (19,3%), San Mauro Pascoli (15,3%), Forlì (14,1%), Gambettola (13,7%), Cesenatico (11,2%), Forlimpopoli (10,9%), Castrocaro Terme e Terra del Sole (10,6%) e Meldola (10,5%).
Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un’analisi per nazionalità) sono, nell’ordine, Albania (719 imprese), Romania (396), Cina (382), Marocco (306) e Tunisia (158); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 59,8% del totale straniero.
Le imprese straniere: focus provinciale Rimini
Al 30 giugno 2024 in provincia di Rimini si contano 4.961 imprese straniere attive, che costituiscono il 14,3% del totale delle imprese attive (14,1% in Emilia-Romagna e 11,7% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2023 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 4,8%, superiore alla variazione positiva regionale (+1,3%) e nazionale (+1,6%).
I principali settori economici risultano le costruzioni (33,3% delle imprese straniere), il commercio (29,7%), l’alloggio e ristorazione (11,0%), le altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (5,0%), l’industria manifatturiera (5,0%), il settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,1%) e i trasporti (3,4%). Rispetto al 30/06/2023 si registra un aumento in ciascuno di questi: +6,5% nelle costruzioni, +0,3% nel commercio, +10,1% nell’alloggio e ristorazione, +8,3% nelle altre attività di servizi,+5,6% nel manifatturiero, +4,7% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +9,1% nei trasporti.
I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, rispettivamente, costruzioni (32,0%), trasporti (19,0%), commercio (17,7%), altre attività di servizi (16,5%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (16,1%), alloggio e ristorazione (11,5%) e industria manifatturiera (10,2%).
Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (74,7% del totale), seguite, a debita distanza, dalle società di capitale (16,9%) e società di persone (7,9%). In termini di variazione annua crescono decisamente le società di capitale (+8,7%), a cui seguono le imprese individuali (+4,4%) e le società di persone (+2,6%).
In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (54,2%), classificato come “Grande centro urbano”; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (9,7%), Bellaria-Igea Marina (7,3%), Santarcangelo di Romagna (3,8%) e Coriano (1,7%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 22,5%), e di Cattolica (5,2%), Misano Adriatico (3,1%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) (”area del Basso Conca”, totale 10,1%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,0%), San Clemente (1,6%) e Montescudo-Monte Colombo (1,4%) (Valconca), Verucchio (2,3%) e Novafeltria (1,1%) (Valmarecchia).
I comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive risultano essere, nell’ordine, Sassofeltrio (20,4%), Rimini (17,7%), Gemmano (16,4%), Bellaria-Igea Marina (15,9%), San Clemente (15,9%), Verucchio (15,4%), Montescudo-Monte Colombo (15,2%), Morciano di Romagna (14,1%), Saludecio (14,0%), San Leo (12,7%) e Talamello (12,2%).
Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un’analisi per nazionalità) sono, nell’ordine, Albania (811 imprese), Romania (439), Bangladesh (403), Cina (287) e Marocco (173); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 57,0% del totale straniero.