(Sesto Potere) – Bologna – 22 agosto 2024 – Il Popolo della Famiglia interviene nel dibattito sul tema Ius Scholae, che tanto sta facendo discutere nelle ultime ore.
Mario Adinolfi, fondatore del Popolo della Famiglia, spiega: “Sia nel 2022 che nel 2023 l’Italia è stata il Paese europeo che ha concesso più naturalizzazioni: sono diventati italiani 213mila stranieri nel 2022, 230mila nel 2023. Antonio Tajani si fa intervistare da Repubblica per dirsi favorevole allo ius scholae e quindi concedere, come chiesto più volte dal Partito Democratico, la cittadinanza italiana a 10 anni ai bambini stranieri che abbiano fatto le scuole elementari in Italia. Oggi possono presentare la domanda di cittadinanza con percorso agevolato al compimento dei 18 anni e prima di compierne 19. Il boom di naturalizzati italiani si deve al numero sempre più massiccio di stranieri che diventano maggiorenni. Gli italiani non fanno più figli e così oggi il 12% della popolazione è straniera o naturalizzata. I minori stranieri extracomunitari e i minori italiani hanno tutti gli stessi identici diritti: scuola, sanità, assistenza, movimento”.
“Nessun paese europeo adotta lo ius scholae e ci sarà una ragione – afferma Mario Adinolfi – . Viene tuttavia da chiedersi perché settori sempre più ampi della maggioranza di governo si fanno attrarre dalle proposte delle sinistre. Si tratta di una pericolosa subalternità culturale che non fa per nulla bene al percorso politico del centro destra. Meloni grida “la 194 non si tocca”, Zaia “vuole” l’eutanasia, Marina Berlusconi “detta la linea sui diritti, come il Pd”, Tajani vi si adegua. Chiunque sia intelligente capisce che il dividersi sullo ius scholae è una sciocchezza estiva, frivola, che non porta da nessuna parte. Bisognerebbe liberarsi dalla subalternità culturale verso i diktat ideologici della sinistra, costruire una visione del futuro che sia alternativa ad essa. Ecco questo sia lo spirito del nuovo centro destra, ammesso che si abbia la coerenza e la dignità di affrontare tale percorso.”
Prosegue nella nota Mirko De Carli, (nella foto in alto) consigliere Nazionale del Popolo della Famiglia delegato per l’Emilia Romagna: “Lo Ius Scholae proposto dal Ministro Tajani è una riforma non prioritaria ed anzi inutile per il sistema Italia. Il convergere di Forza Italia, e non solo, verso tematiche affini al Partito Democratico rappresenta una perdita di identità per il centro destra. Il volersi continuare snaturarsi alla ricerca di mero consenso non è di certo quello che gli elettori si aspettano dopo anni di governo non determinati dalle elezioni politiche. Il vero problema da affrontare è quello dell’inverno demografico, epidemia diffusa su tutta la penisola cui servono urgenti misure correttive. Se l’obiettivo di naturalizzare quanti piú stranieri serve per dare una sferzata al calo delle nascite, allora si tratta di una sostituzione etnica. Invitiamo pertanto il centro destra a legiferare su come aiutare i giovani italiani a mettere su Famiglia, a credere in questa istituzione basilare della società, che nessuno ius Scholae o simili può mettere in dubbio.”: conclude Mirko De Carli.