(Sesto Potere) – Bologna – 17 agosto – In Emilia-Romagna si contano 39 milioni di presenze turistiche nel 2023, stando ai dati diffusi da Istat e Ministero del turismo, pari all’8,8% delle presenze negli esercizi ricettivi presenti su tutto il territorio nazionale.
La dinamica è in crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente, tuttavia meno accentuata rispetto al +8,5% nazionale – l’Italia registra nel 2023 un anno record di presenze – e inferiore alle principali regioni di destinazione turistica, lasciando la nostra regione al terzultimo posto tra le 14 regioni con almeno 10 milioni di presenze nell’anno.
L’Emilia-Romagna infatti non ha ancora recuperato i livelli del 2019 pre pandemia, rispetto ai quali il 2023 rimane inferiore del 2,9%.
Rispetto all’anno precedente due macro tipologie di alloggio turistico cresce maggiormente il settore extra-alberghiero: le presenze negli esercizi extra-alberghieri dell’Emilia-Romagna aumentano del 4,8%, mentre il settore alberghiero fa registrare incrementi leggermente più contenuti (+2%).
Tuttavia dal punto di vista della distribuzione delle presenze per tipologia di alloggio, il settore alberghiero ha ospitato il 74,9% del totale delle presenze e l’extra-alberghiero il 25,1%.
Va inoltre segnalato che – benché l’Emilia-Romagna ospiti prevalentemente turisti italiani – dopo l’intervallo pandemico e immediatamente post-pandemico, nel 2023 la componente estera della clientela turistica cresce e supera i livelli del 2019, arrivando a coprire il 28% del totale presenze (è il 52,4% a livello nazionale).
Allo stesso tempo il turismo domestico risulta lievemente in calo sul 2022 (-1%) e ancora inferiore rispetto ai livelli pre Covid (-5,6%).
I dati Banca d’Italia indicano per l’Emilia-Romagna una spesa dei turisti stranieri nel 2023 pari a 2,4 miliardi, il 13,6% più alta di quella sostenuta nel 2022 (quando ammontava a 2,1 miliardi di euro) che contribuisce all’1,4% del Pil della regione.
Secondo un’indagine di Istat anche nel 2023 l’Emilia-Romagna risulta prima in Italia come regione di destinazione turistica nei mesi estivi (luglio-settembre).
Nel dettaglio, la nostra regione si riconferma al primo posto come meta di vacanze lunghe (4 o più notti), e per la prima volta arriva in cima alla classifica anche per soggiorni brevi fino a 3 notti, guadagnando due posizioni rispetto al 2022.
I dati provvisori riferiti al turismo nei primi sei mesi del 2024 forniti dalla Regione EmiliaRomagna registrano una crescita tendenziale delle presenze turistiche del +5,5% rispetto allo stesso periodo del 2023 e una crescita del +0,8% rispetto allo stesso periodo 2019, arrivando finalmente a recuperare e superare i valori pre crisi nell’anno in corso.
L’artigianato interessato dalla domanda turistica – Sul versante dell’offerta, alla fine del primo trimestre 2024 in Emilia-Romagna le imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica sono 17.769, pari al 14,7% dell’artigianato totale, e danno lavoro a 52.538 addetti. In chiave settoriale il comparto principale è l’Abbigliamento e calzature che conta 3.926 imprese (22,1% delle imprese artigiane del settore) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda, uno dei comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano.
Seguono le 3.668 imprese del comparto Agroalimentare (20,6%) che produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione Europea.
A seguire 3.274 Ristoranti e pizzerie (18,4%) e 1.188 Bar, caffè e pasticcerie (6,7%) – insieme si tratta di 4.462 imprese e del 25% del settore – che mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità realizzati dal comparto Agroalimentare del territorio.
Sono 2.949 le imprese delle altre attività manifatturiere e dei servizi (16,6%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici.
Infine il Trasporto persone conta 2.452 imprese (13,8% delle imprese artigiane del settore) che integrano l’offerta dello spostamento per i turisti.
L’analisi territoriale evidenzia che a livello provinciale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica è superiore al valore medio (14,7%) a: Rimini (18,2%), che si posiziona 31^ nel ranking nazionale, seguita da Bologna (15,8%), Forlì-Cesena (15,3%), Parma (15,2%), Ravenna (15,2%) e Modena (14,8%).
Infine i dati Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior relativi alla domanda di lavoro delle imprese ci dicono che, per l’estate 2024, nei tre mesi di luglio, agosto e settembre le imprese emiliano-romagnole dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici prevedono 23 mila nuove entrate, pari al 19,5% delle 118 mila previste dalle imprese di tutti i settori. Rispetto allo stesso periodo del 2023 rileviamo però un trend decrescente, con 8.880 ingressi preventivati in meno (pari a un calo del -27,9%, a fronte di un -14,5% delle entrate complessive).