(Sesto Potere) – Cesena – 7 agosto- Una contraddizione stridente pende come una spada di Damocle sulle
imprese rosa, anche nel nostro territorio. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di imprenditrici e lavoratrici indipendenti, 1.610.000, ma risulta ultima in fondo alla classifica Ue per tasso di occupazione femminile: il 53,4% contro la media europea del 66,1%. Ad evidenziarlo è un rapporto di Confartigianato inerente alle luci e alle ombre del lavoro femminile in Italia’, presentato alla Convention di Donne Impresa Confartigianato intitolata “Futuro al femmminile: equità, generatività, sistema” a cui ha preso parte una delegazione del Gruppo Donne Confartigianato Cesena presieduto da Fulvia Fabbri e coordinato da Cristiana Suzzi.
“I temi emersi stanno alimentando il nostro lavoro di
rappresentanza. Le imprenditrici e in generale le donne – mette in luce la presidente Fabbri – soffrono in maniera particolare la bassa spesa pubblica per sostenere famiglie e giovani: non a caso il nostro Paese figura al ventiduesimo posto in Europa con la magra percentuale dell’1,4% di risorse dedicate a questo obiettivo. Esemplificando, a fronte di 12 euro per sanità e pensioni destinati agli anziani, solo un
euro va alle famiglie e ai giovani”.
Secondo il rapporto di Confartigianato, bisogna inoltre ancora lavorare sodo per ridurre le diseguaglianze di genere.
“Nel 2022 – aggiunge la presidente Fabbri – la spesa pubblica finalizzata a questo obiettivo, tra cui i fondi per l’imprenditorialità femminile, gli incentivi all’occupazione femminile e le misure di conciliazione
vita-lavoro, risulta diminuita del 25,6% rispetto al 2021, per questo Confartigianato continua a chiedere una svolta concreta nelle politiche per sostenere e incentivare l’impegno femminile nel settore produttivo
che sia l’effetto di una auspicata svolta culturale da tanto tempo attesa”.
Nella foto la presidente Donne Impresa Confartigianato Cesena Fulvia Fabbri, la coordinatrice Cristiana Suzzi a destra e Rita Cicognani, del direttivo.