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L’81% delle donne ha subito molestie sul lavoro, ma le vittime denunciano di rado

(Sesto Potere) – Roma – 1 luglio 2024 – Nel 2022-2023 si stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita (soprattutto le più giovani di 15-24 anni, 21,2%) e il 2,4% degli uomini di 15-70 anni. In particolare si tratta di sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica.

Limitatamente agli ultimi tre anni precedenti la rilevazione del 2022-2023, le quote si fermano al 4,2% per le donne e l’1% per gli uomini.
Le molestie vengono subite anche al di fuori del mondo del lavoro: nello stesso periodo di riferimento, ne sono state vittime il 6,4% delle donne dai 14 ai 70 anni e il 2,7% gli uomini della stessa età.
Poco più della metà di queste molestie avviene tramite l’uso della tecnologia (messaggi email, chat o social media).

2,322 milioni il numero delle persone di 15-70 anni che hanno subito almeno una molestia sul lavoro nel corso della vita Di cui l’81,6% donne, pari a 1 milione 900mila.

6,3% la percentuale di lavoratrici che dichiarano l’esistenza di corsi di formazione in azienda o ufficio dedicati al fenomeno delle molestie.

4,9% le donne di 14-59 anni vittime di molestie verbali negli ultimi tre anni precendenti l’intervista. Erano l’8,2% nel 2015-2016. Diminuzione importante per il pedinamento e l’esibizionismo. Restano stabili molestie fisiche, messaggi e proposte inappropriate e il mostrare immagini sui social.

L’indagine sulla sicurezza dei cittadini svolta dall’Istat nell’anno 2022-2023 rileva i dati di un modulo dedicato alle molestie a sfondo sessuale subite in ambito lavorativo e alle molestie non soltanto sessuali subite al di fuori di questo contesto. Il modulo è rivolto alle persone in età compresa tra i 14 e i 70 anni, intervistate sia telefonicamente sia di persona.
Le molestie sono state rilevate anche nelle edizioni precedenti della stessa indagine, a partire dal 1997-1998, ma nella indagine 2022-2023, di cui si riportano i risultati, è stata posta una specifica attenzione alle molestie sul lavoro e alle molestie facilitate dalla tecnologia. Trattandosi in alcuni casi di dati numericamente esigui, si è scelto di riportare nel report solo i dati statisticamente significativi, in
base all’errore campionario.

A livello europeo la situazione è molto varia: si va dai valori più alti, pari ad oltre il 50% di donne che hanno subito molestie sul posto di lavoro nel corso della vita in Finlandia e in Slovacchia ai valori minimi di Lettonia (11,1%), Bulgaria, Portogallo (entrambi i Paesi 12%) e Polonia (13%), cui segue l’Italia.

Sono vittime di molestie sul lavoro in particolare i giovani (sia donne sia uomini) entrati da poco nel mercato del lavoro: 12% tra i 15-24enni e 10,8% dei 25-34enni. Le molestie sul lavoro colpiscono prevalentemente le giovani donne, 21,2% nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, contro il 4,8% dei coetanei uomini. Di poco inferiore è l’incidenza percentuale delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini).
Nel corso della vita il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, in altri casi subiscono avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o ricevono email o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati.

Mentre il 5,9% delle donne e l’1% degli uomini ricevono proposte inappropriate di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale.
Una percentuale pari al 2,6% delle donne e allo 0,2% degli uomini sono invece vittime di molestie di natura fisica. Queste ultime sono agite in particolar modo sulle fasce più giovani della popolazione raggiunta dall’indagine, con una prevalenza del 3,4% dei giovani tra i 15 e i 24 anni.
Confrontando i dati con riferimento al genere nei diversi periodi considerati, si osserva che, nel corso della vita, le donne sono state vittime di molestie 4,5 volte in più rispetto agli uomini. Questa differenza si riduce se si osservano i tre anni e i dodici mesi precedenti l’intervista (rispettivamente 3,4 e 3,3 volte in più).

Il 14% delle donne di 15-70 anni ha subito offese e/o proposte nel corso della propria vita; questa percentuale aumenta lievemente tra chi dichiara di utilizzare internet per lavoro o scuola (15,1% rispetto al 12,6% di chi non lo usa). Il rischio di subire offese e proposte è più alto anche per chi usa internet nell’ordinare o comprare merci o servizi (16,2% contro 10,4%).

Il rischio di subire una qualche forma di molestia online sul lavoro (3,8% per le donne e 1,0% per gli uomini) è più alto quando si usa internet per motivi di lavoro e/o studio sia per le donne (4,8%, rispetto al 2,5% che non lo usa per lavoro) sia per gli uomini (1,5%, contro lo 0,4%).

Il fenomeno delle molestie sul lavoro presenta differenze territoriali, più per le donne che per gli uomini. Per le prime, è minore il fenomeno nel Nord-est (9,7%) mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nordovest (14,9%), seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%. Osservando le regioni prevale il Piemonte (20,3%), seguito da Umbria (16,0%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%). Simile andamento si registra anche nel caso degli uomini, ma con una più marcata presenza delle regioni del Centro (3,7% contro il valore medio del 2,4%), su cui pesa l’impatto del Lazio (5,3%).

Dai dati emerge, inoltre, che una donna su due subisce più di una forma di molestia. Alcuni tipi di molestie si ripetono con maggiore frequenza: considerando gli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista, le donne vittime di molestie, hanno subito più volte proposte inappropriate oppure oscene, ricevute per telefono o per messaggio (62,2% da due a cinque volte), seguite dalle molestie sui social network (53,9%) e quelle verbali (49,7%). Anche la minaccia o la diffusione di dati personali o immagini senza il consenso capitano con più frequenza più volte.

Chi usa internet per lavoro o studio ha subito più molestie on line. Considerando le persone che usano internet, emerge che l’1,9% delle donne (circa 346mila) e lo 0,8% degli uomini (circa 141mila) hanno subito molestie tramite messaggistica e che il 2,1% delle donne
(circa 390mila) e l’1,3% degli uomini (circa 230mila) hanno subito molestie sui social.
Ma questi tassi aumentano tra chi utilizza internet principalmente per attività lavorative o di studio negli ultimi tre anni: 3,1% per le donne che subiscono molestie sui social e 1,6% per gli uomini; laddove usare internet per il tempo libero e per incontrare persone espone di meno alle molestie sui social (rispettivamente il 2,4% e il 2,1% per le donne).