In Emilia-Romagna quasi il 40% della popolazione svolge in modo continuativo o saltuario (da 1 a 2-3 volte la settimana) un’attività motoria o sportiva. Un dato in crescita, che colloca la regione tra quelle più attive nel panorama nazionale.
Una percentuale superiore al dato medio nazionale (34,5%) e che sale al 73,2% considerando quanti svolgono una qualche attività fisica come fare passeggiate o andare in bicicletta, senza però una cadenza definita.
Si tratta dei cosiddetti abitanti attivi (66,2% in Italia), 3 milioni 174 mila persone: la quota più alta di sempre in regione, con una crescita di oltre 220.000 cittadini rispetto al 2017.
Superano poi l’80% i bambini delle scuole primarie che praticano sport in orario extrascolastico: quasi il doppio del dato nazionale.
Resta tuttavia una quota significativa di sedentari: circa 1 milione, pari a un quarto del totale degli emiliano-romagnoli.
Questi dati sono stati forniti ieri a Bologna dal governatore regionale Stefano Bonaccini e dell’assessore al Bilancio Paolo Calvano, in occasione della presentazione del Piano triennale per lo sport – approvato nelle scorse settimane dall’Assemblea legislativa, su proposta della Giunta regionale – che può contare tra 2024 e 2026 su risorse per 21 milioni di euro.
E proprio per gli emiliano-romagnoli che non praticano sport – sempre nell’ambito delle iniziative del Piano 2024-2026 – è stato messo a punto una campagna di ascolto che ha coinvolto oltre 800 operatori del settore. Rappresentanti della Conferenza regionale dello sport, Comuni Capoluogo, Coni, Comitato paralimpico internazionale, Comitato regionale FIGC ed Enti di promozione sportiva.
La presentazione del Piano triennale 2024-2026 per lo sport è stato presentato con la partecipazione di tutto il mondo sportivo professionistico e amatoriale emiliano-romagnolo: federazioni, enti di promozione, associazioni. Oltre ai rappresentanti di Comuni, Unioni di Comuni e Province.