(Sesto Potere) – Forlì – 3 giugno 2024 – “Quando siamo arrivati 5 anni fa tutti i musei erano chiusi, la Rocca di Caterina era abbandonata da oltre 10 anni, non c’era nessuna iniziativa culturale degna di questo nome”: sono parole dell’assessore alla Cultura Valerio Melandri in un video elettorale pubblicato sui suoi canali social (Facebook e Instagram). Una frase che Riccardo Helg, candidato indipendente al Consiglio Comunale nella lista del Partito Democratico, evidenzia per commentare: “Bene avrebbe fatto Melandri a tacere; alterare la verità non fa bene a nessuno e questa affermazione, che si aggiunge a quelle di fine mandato di qualche settimana fa, offende chi per tanti anni ha lavorato sodo, con entusiasmo, per creare occasioni di cultura, specie tra gli operatori comunali e tra i volontari delle tante associazioni che rendono incredibilmente fertile il territorio sul quale camminiamo, guardiamo, pensiamo”.
E Riccardo Helg fornisce un elenco di 133 “iniziative culturali degne di questo nome” dal 2008 al 2019 e si scusa “se l’elenco dovesse risultare incompleto” visto che “mancano gli appuntamenti delle rassegne Piazze d’Estate (con una media di 70 eventi per ogni anno), delle Stagioni Musicali e delle Stagioni Teatrali, ivi comprese le stagioni istituzionali del Diego Fabbri e quelle della rassegna Un altro Teatro; va considerato inoltre che alcuni coprono l’arco di una sola giornata, ma i cicli di conferenze, di spettacolo e le mostre coprono, tra progettazione, allestimento ed apertura al pubblico, l’arco dei più mesi”.
“Scorrendo l’elenco – afferma Riccardo Helg – si troveranno tantissime occasioni di valorizzazione degli spazi culturali, delle collezioni, del patrimonio della Città. Si troveranno iniziative ambientate nel parco di Villa Saffi anche quando l’interno era parzialmente inagibile per il crollo dei solai (la chiusura totale è avvenuta nel 2021 e non nel 2017, come dichiarato dall’assessore). Si troveranno i percorsi didattici negli ambienti interni della Rocca di Ravaldino (questo il suo vero nome) e gli spettacoli estivi offerti nella corte, per i quali era stato progettato e realizzato un grande palco triangolare, su misura. Si troveranno le iniziative che portarono al restauro dell’ex GIL in vista del Museo della Ginnastica, per il quale il Comune aveva vinto un prestigioso concorso ministeriale con un premio di due milioni di euro (poi utilizzati per il restauro dell’abside e dei Mosaici del Volo), all’interno di un percorso approfondito di studio sugli aspetti razionalisti dell’area. Si troveranno gli interventi dedicati al teatro e al teatro di ricerca, alla poesia, alla pittura, alla storia, alle tradizioni, spesso in collaborazione con le scuole forlivesi. E tanto altro, degno del nome di iniziativa culturale”.
“E un elenco altrettanto lungo potrebbe essere poi stilato per le iniziative della Biblioteca, con incontri, convegni e mostre sul patrimonio conservato a Palazzo del Merenda e attività di promozione della lettura per la cittadinanza e le scuole. In quei 10 anni, dov’era l’assessore Melandri?”: si domanda il candidato indipendente al Consiglio Comunale nella lista del Partito Democratico.
“Melandri non può pensare che una comunità inerte lo abbia aspettato per tutti quegli anni per combinare qualcosa che fosse degno del nome di iniziativa culturale. Il suo intervento su Instagram dimostra solo che i suoi, di interventi, sono stati pochi e frettolosi, desunti da progetti già concepiti e spesso avviati dalle amministrazioni precedenti. Ha parlato di “milioni e milioni” arrivati nelle casse del Comune (dove sono finiti?) grazie all’Art Bonus, non sapendo che anche quella strada era già stata battuta, con un altro nome. Basta, la parola ai fatti e, se sarà lunga la lettura (delle 133 iniziative culturali elencate da Riccardo Helg, ndr) molti forse tra i forlivesi ritroveranno iniziative alle quali hanno partecipato e che in qualche misura li hanno arricchiti, prima che si susseguissero questi cinque anni in cui le ragioni di tutela e valorizzazione sono state soppiantate da un uso strumentale del patrimonio culturale che trova esemplificazione nei vacui “brand” e acronimi tanto cari all’assessore. Un copione ormai noto e riproposto invariato nelle pagine del programma elettorale di Zattini, che non dedica neanche una riga alle esigenze di conservazione del patrimonio storico e artistico della città, alla riapertura dei musei chiusi da decenni, alla richiesta di partecipazione e coinvolgimento che la città chiede da anni, forte di una lunga tradizione ancora viva e presente fra i cittadini”: conclude candidato indipendente nella lista del PD Riccardo Helg.