(Sesto Potere) – Forlì – 27 maggio 2024 – Anche il Comitato di Quartiere di San Leonardo, dopo il Quattro e San Varano fa presente in queste ore l’ennesima pratica di installazione selvaggia di antenne della telefonia mobile senza rispetto di alcun criterio di rispetto delle distanze dalle abitazioni private. Anzi, il comitato di quartiere che si sta attivando per la raccolta delle firme ci conferma che verrà proprio montata, in barba a qualunque criterio di salvaguardia della salute dei cittadini, a fianco di una area a sviluppo residenziale nella quale dovranno sorgere delle case private, nella fattispecie una palazzina bifamiliare”: afferma in una nota Massimo Marchi, candidato consigliere nella lista RinnoviAmo Forlì, a sostegno di Rinaldini sindaco.
“A fronte cioè della possibilità di posizionarla sulla stessa area privata, ma a distanza di qualche decina di metri dall’area interessata da civili abitazioni, verso il cimitero e la chiesa, evitando tra l’altro un certo contenzioso legale con i costruttori e i proprietari della palazzina che dovrà essere costruita, l’operatore di telefonia mobile, in mancanza di accordi con il Comune di Forlì e soprattutto di un regolamento comunale sull’argomento, realizzerà una stazione radiobase di circa 34 metri a ridosso di abitazioni civili. Anche se la normativa del codice delle Telecomunicazioni ha di fatto consentito il posizionamento di queste stazioni radiobase senza il parere dei Comuni, essendo opere strategiche di interesse pubblico, approvabili anche con il silenzio assenso dopo 90 giorni, molti enti locali si stanno attrezzando per proteggere la salute dei propri cittadini. Il decreto semplificazioni di luglio 2021 infatti ha ulteriormente favorito i gestori telefonici stabilendo che possano installare le antenne dove vogliono e che, avuto il parere di Arpa e Sovrintendenza, è sufficiente una dichiarazione (Scia) al Comune per procedere con la posa”: aggiunge Massimo Marchi.
Il Comune di Forlì ha – secondo il candidato consigliere nella lista RinnoviAmo Forlì – la necessità di uno strumento immediato per gestire un fenomeno “che rischia di andare fuori controllo”.
“Il percorso da intraprendere deve essere all’insegna della partecipazione di tutti gli stakeholders: devono essere coinvolti i cittadini, i gestori, i tecnici comunali come già fatto in tanti comuni italiani virtuosi. Il nostro obiettivo non è quello di fare la guerra ai gestori di telefonia: tutti utilizziamo i telefonini e internet” -precisa Massimo Marchi – . “Le antenne di nuova generazione sono un’infrastruttura necessaria a cui è legato lo sviluppo futuro dei nostri territori. Per noi è fondamentale riuscire a dare certezza a tutti gli attori in gioco: i cittadini, sensibili al tema della salute, i gestori a cui lo Stato ha affidato il compito di creare questa rete di infrastrutture essenziali e che devono garantire una copertura ottimale, gli amministratori locali, interessati sia a proteggere i cittadini che il proprio territorio sotto il profilo paesaggistico”: conclude il candidato di RinnoviAmo Forlì..