(Sesto Potere) – Forlì – 25 maggio 2024 – Tanti i presenti, ieri, in occasione dell’incontro con Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra, nonostante l’orario pomeridiano.
In tarda mattinata la senatrice aveva colto l’occasione del suo passaggio a Forlì per visitare la Casa Circondariale, dove sono detenute le persone in attesa di giudizio, quelle condannate a pene inferiori a 5 anni o al termine della pena.
“Al suo arrivo ha preso consapevolezza della situazione, parlando anche con il responsabile degli agenti, raccogliendo una situazione purtroppo simile a quella di tante carceri italiane: sovraffollamento, scarsa manutenzione e personale molto sottorganico”: spiega in una nota Alleanza Verdi e Sinistra.
“Il personale mi ha riferito che su una dotazione di organico che dovrebbe essere di 99 unità, la media è di 45, quindi quasi della metà”, ha riferito la Cucchi.
“Al contrario di quanto comunemente si ritiene, il personale e i detenuti in moltissime situazioni non sono in conflitto ma vivono il disagio della scarsa attenzione e delle scarse risorse destinate a queste strutture”: continua ancora Alleanza Verdi e Sinistra.
“Un problema tipico delle carceri italiane è la frequenza di numerosi occupanti affetti da gravi patologie psichiatriche, per le quali le strutture non sono adeguate, e la numerosità di persone che hanno compiuto piccoli reati, che potrebbero scontare pene alternative e che rischiano di uscire in condizioni emotive e personali peggiori di quando sono entrate” – continua la Cucchi – . “Se non permettiamo loro di lavorare e imparare un mestiere, una volta usciti non avranno alternative, per questo l’Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di recidiva.”
Ha concluso poi il suo intervenendo parlando dell’attività della commissione Giustizia del Senato della Repubblica, della quale è vicepresidente: “è possibile che la priorità di questo Governo fossero i rave, dai quali sono partiti con un decreto? E’ evidente che la destra sia alla continua ricerca di un nemico contro il quale puntare il dito, e in questo momento il loro nemico sono i giovani, come dimostrano questo decreto e i manganelli nelle manifestazioni pacifiche.”
Intervenendo nell’incontro l’ex Magistrato Carlo Sorgi ha sottolineato che: “in questa legislatura nazionale stiamo assistendo a un attacco contestuale ai principi della Costituzione, con una volontà non espressa ma esplicita nei fatti di stravolgerla: Parlamento, Presidente della Repubblica e Magistratura. “Pensiamo al caso Cucchi : senza una magistratura indipendente e libera da condizionamenti saremmo arrivati all’accertamento della verità?”: s’è chiesto Carlo Sorgi.
Il Magistrato poi ha ripreso il caso di Ilaria Salis, candidata alle elezioni europee nel Nord Est nella lista Alleanza Verdi e Sinistra: “Orban nel 2014 disse che il sistema di contrappesi che regola tutte le democrazie moderne è una invenzione americana che l’Europa ha preso in prestito e applicato alla politica. Rischiamo di fare la fine dell’Ungheria, che per ridurre lo spazio democratico ha seguito il principio della rana bollita a fuoco lento, che anche i partiti della destra italiana guardano con favore, smontando un pezzo di regole democratiche alla volta. Dipende come sempre da noi e da cosa faremo l’8 e il 9 giugno.”
Per la cronbaca, la Salis, scarcerata l’altro ieri e ora ai domiciliari dopo un anno e mezzo di carcere in condizioni degradanti ancora in attesa di giudizio, proprio ieri in udienza a Budapest non è stata riconosciuta dalla prima vittima dell’aggressione.
Presente all’incontro forlivese anche Maria Giorgini, segretaria provinciale della CGIL, che ha ringraziato la senatrice Ilaria Cucchi per il suo impegno sui diritti e per l’interesse manifestato sul documento che l’organizzazione sindacale le ha consegnato sulla situazione del Carcere di Forlì. “Il sotto organico della polizia penitenziaria che vede 45 unità effettive invece di 99 determina gravi rischi per la salute e la sicurezza sia degli operatori e operatrici come anche per i detenuti e le detenute. Questa condizione unita alla carenza strutturale che vede da 21 anni l’attesa per il nuovo carcere, limitano gli importanti progetti sociali di recupero e determinano una condizione di invivibilità a cui va posto urgente rimedio. Auspichiamo che l’impegno della Senatrice e di tutte le istituzioni porti a soluzioni concrete.”
Sulla questione del nuovo carcere si è poi collegato Alessandro Ronchi, candidato di Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni comunali, ricordando che: “la fine dei lavori è per la lista una priorità, perché da un lato porterà più spazi e migliori condizioni per il personale e i detenuti, alleviando il problema del sovraffollamento, e dall’altro libererà la cittadella della Rocca di Caterina Sforza, che in quella collocazione vicina al Campus Universitario potrebbe essere sfruttata per gli studenti e per la sua espansione”.
Infine, Marisa Fabbri ha concluso ringraziando i numerosi partecipanti e sottolineando “l’importanza della sfida elettorale locale ed europea, riallacciandosi nell’invito al voto soprattutto dei giovani, che hanno le maggiori percentuali di astensionismo”.