(Sesto Potere) – Forlì – 22 maggio 2024 – “Una buona amministrazione si dovrebbe caratterizzare per trasparenza, capacità di coordinamento e per una gestione del personale e degli uffici basata su solidi principi organizzativi e sulla valorizzazione delle risorse e delle professionalità dell’ente. Tutto quello che, nei cinque anni della giunta Zattini, è mancato. La gestione politica verticistica della macchina comunale si è rivelata del tutto insufficiente, oltre che dannosa, rispetto a un’organizzazione complessa che deve rispondere ai bisogni dei cittadini. Le conseguenze della gestione lacunosa della macchina amministrativa sono emerse in tutta la loro gravità nei giorni drammatici dell’alluvione di maggio, con la totale assenza di coordinamento degli interventi e di una solida catena di comando. Non solo. Per giorni abbiamo assistito con sconcerto alle decisioni ondivaghe e contraddittorie di questa giunta che, nel giro di una settimana, ha cambiato idea su tutto: dalla Collezione Verzocchi che da Palazzo Albertini trasloca invece al San Domenico, al monumento in memoria dell’alluvione smontato e poi rimontato, stessa sorte per il palco in piazza Saffi. Interventi che hanno comportato un aggravio di lavoro per gli uffici comunali e spreco di risorse a carico dei cittadini”.
Così il candidato sindaco del centrosinistra, Graziano Rinaldini.
“All’origine delle carenze organizzative e della mancanza di un coordinamento unitario tra i servizi del Comune di Forlì – aggiunge Rinaldini -, la decisione della giunta Zattini di smantellare la Direzione generale e l’assenza, per 4 anni, di un direttore o di altre forme di coordinamento della macchina comunale, salvo poi, anche in questo caso, fare dietrofront a fine 2023. Decisione tardiva e inefficace: non è stato sufficiente aver attribuito all’attuale segretario generale, il quinto dal 2019, anche l’incarico di direttore per supplire alle carenze strutturali dell’assetto organizzativo rimasto invariato e per garantire il buon funzionamento della macchina comunale. A tutto questo si aggiunge la mancata nomina, per quasi due anni, del comandante della Polizia Locale: altra lacuna di questa amministrazione”.
“Oltre alle carenze organizzative, ancor più evidenti quelle strutturali – continua il candidato sindaco del centrosinistra – . Il caso più clamoroso è quello della sede dei Servizi demografici dove, a fine 2020, si verificò il crollo del controsoffitto al quale sono seguiti altri cedimenti a causa dei quali alcune zone sono state interdette al pubblico ma continuano a essere percorse dal personale, con una situazione di criticità e di disagio per i dipendenti che lavorano a un servizio essenziale per i cittadini. E, nonostante le ripetute promesse di trasferimento, prima nell’ex palazzina di Romagna Acque, poi all’ex Becchi , ancora non è dato sapere tempi e luoghi per lo spostamento degli uffici e per la messa in sicurezza dell’edificio”.
“È quanto mai necessaria – conclude Rinaldini – un’azione incisiva per la riorganizzazione della macrostruttura, con indicazioni chiare, lungimiranti e non ondivaghe della politica, attraverso un forte coordinamento della dirigenza che tenga conto della formazione e della valorizzazione di tutto il personale, per rispondere in modo puntale ai tanti e nuovi bisogni dei cittadini”.