(Sesto Potere) – Forlì – 20 maggio 2024 – “La decisione del Governo di dare spazio alle associazioni antiabortiste nei consultori è un’aggressione all’autodeterminazione delle donne e forza il sistema di regolazione dei servizi sociosanitari. Con un emendamento al PNRR, materia che nulla c’entra con i consultori e l’interruzione volontaria di gravidanza, la destra cerca di far saltare il delicato equilibrio stabilito dalla Legge 194. Da tempo assistiamo allo svuotamento e impoverimento della funzione originaria dei consultori, alla riduzione del loro numero, delle risorse e delle figure professionali, quando invece, se si volesse davvero dare attuazione alla legge 194, è proprio sui consultori che si dovrebbe investire. Se toccherà a noi governare, potenzieremo il ruolo dei consultori a sostegno della maternità e della salute femminile e ci attiveremo per ripristinarne la gestione sociale. Vigileremo perché la Legge 194 sia sempre applicata in ogni sua parte e perché siano i/le professioniste dell’AUSL ad accompagnare la donna nel percorso di interruzione della gravidanza, affinché la decisione di ricorrervi o meno sia sempre informata, consapevole e libera per tutte”: lo scrive in una nota Federico Morgagni, candidato indipendente nella lista del Partito democratico.
“Per ciò che riguarda il sostegno alla maternità, non può essere “una promessa” nel momento della scelta, ma va realizzato con risposte concrete e durature (servizi per l’infanzia, politiche per la casa e il lavoro). La Regione Emilia Romagna ha già espresso ferma contrarietà all’ingresso dei movimenti antiabortisti nei consultori e molti sindaci romagnoli hanno dichiarato che vi si opporranno con tutti gli strumenti a loro disposizione. Da Zattini, invece, non è pervenuta nessuna parola: le donne di Forlì meritano una risposta chiara e soprattutto che nessuno metta le mani sui loro diritti”: aggiunge il candidato indipendente del Partito democratico.
“Quanto alla protesta delle studentesse nei confronti della Ministra Roccella, vogliamo ricordare che sono i governi a censurare, mentre i/le cittadine esercitano il diritto al dissenso quando non ne condividono le scelte. La Ministra farebbe bene a non criminalizzare le ragioni delle giovani, piuttosto dovrebbe ascoltarle. Dopotutto partecipava a un evento sulla denatalità, ed è chiaro che senza politiche per la casa e per un’occupazione sicura e dignitosa, senza servizi efficienti e misure per la conciliazione di vita e lavoro, la natalità non aumenterà magicamente solo perché il Governo abusa di una retorica ideologica e tradizionalista. Peccato che di interventi concreti per rispondere ai bisogni di ragazze e ragazzi, giovani coppie e famiglie non vi sia traccia nell’azione politica del Governo, così come in quella del Comune di Forlì”: conclude Federico Morgagni.