Bologna – 16 maggio 2024 – Mentre continuano a susseguirsi notizie di incidenti sul lavoro e morti bianche anche in Emilia-Romagna, i controlli per la sicurezza nella regione vedono anche situazioni ‘particolari’. Come le zero verifiche da parte di uno dei vari enti preposti, i Cpt, in quattro province su nove. Cosa successa nel 2021 e nel 2022; ma lo stesso sarebbe successo anche in anni precedenti, come lamentato da realtà aziendali del territorio.
Emerge anche dai dati pubblicati nel “Rapporto attività 2023, analisi dei dati relativi alle attività svolte dagli enti territoriali nel 2022” consultabile sul sito del Formedil, l’ente unico nazionale per la formazione e la sicurezza nel settore delle costruzioni, relativi in particolare alle attività dei Cpt (Comitati paritetici territoriali).
I Cpt sono enti senza scopo di lucro, attivati sui territori da accordi tra le parti datoriali (cioè le “sottosezioni” dei costruttori delle associazioni industriali locali) e le organizzazioni sindacali del comparto (come Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil). Compito dei Cpt, in particolare, è promuovere e divulgare la cultura antinfortunistica, la sicurezza e la formazione professionale nel settore edile. Il loro finanziamento, previsto dalle norme contrattuali, avviene attraverso il contributo delle imprese iscritte alla Cassa Edile nella misura dello 0.50% del monte salari.
I sopralluoghi tecnici dei comitati -va precisato- non hanno carattere né ispettivo né sanzionatorio ma puntano ad instaurare con le imprese un rapporto “collaborativo”, facendosi carico delle problematiche legate a sicurezza del lavoro, prevenzione degli infortuni e necessità di manodopera qualificata nei cantieri.
In pratica, ad una prima visita che si conclude con un documento nel quale sono elencate le segnalazioni di irregolarità, ne segue una seconda “di controllo”, volta a verificare l’effettiva eliminazione delle violazioni riscontrate. Gli aspetti interessati riguardano ad esempio l’uso dei dispositivi di protezione individuale, l’effettuazione della formazione obbligatoria per mansione, il corretto montaggio dei dispositivi di protezione collettiva e in generale il rispetto degli adempimenti obbligatori.
Ebbene, secondo il rapporto 2023 del Formedil su quanto fatto nel 2022, nei cantieri emiliano-romagnoli si sono svolte 1.099 visite (in aumento rispetto alle 984 del 2021) a 511 cantieri (erano 358 tre anni fa) per un totale di 343 imprese assistite, contro le 256 del 2021.
Non tutti i Cpt hanno lavorato però nello stesso modo, tanto che l’ente unico nazionale segnala come nel 2022 siano state fatte visite a Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Forlì-Cesena (il cui comitato paritetico comprende anche Rimini), mentre nessuna uscita risulta a Bologna, Modena, Ravenna e Ferrara. Le situazioni sono poi variegate. Il Cpt più virtuoso appare quello reggiano che, sia nel 2021 che nel 2022, ha fatto 30 visite in altrettanti cantieri, assistendo le 30 imprese interessate dall’inizio alla fine delle procedure.
A Piacenza, dati 2022, si registrano 95 visite a 95 cantieri, a beneficio di 52 imprese. Nel piacentino nel 2021 c’erano invece stati 59 controlli su 59 cantieri di 59 imprese. Parma abbonda in quantità: 825 visite in 237 cantieri, ma solo 162 imprese assistite, dati in linea col 2021 (834 visite, 208 cantieri e 110 imprese assistite). Infine a Forlì-Cesena e Rimini ci sono state 149 visite del Cpt (più che raddoppiate rispetto alle 61 del 2021) a 149 cantieri (erano 61 tre anni fa).
Nelle tabelle del Formedil, invece, caselle bianche per territori di primo piano come Bologna e Modena (a cui si aggiungono Ferrara e Ravenna) nonostante un codice etico approvato nel 2014 imponga il commissariamento dei comitati se non svolgono il compito loro assegnato. A proposito di sicurezza, intanto, la segretaria confederale della Uil Ivana Veronesi sarà presente il prossimo 17 maggio in piazza Maggiore a Bologna, tappezzata per l’occasione con 218 bare per ricordare i morti emiliano-romagnoli sul lavoro nell’ultimo biennio e chiedere che si riducano a zero.