(Sesto Potere) – Forlì – 29 aprile 2024 – In Emilia-Romagna solo nel corso del 2022, gli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL hanno toccato quota 81.921, registrando un incremento del 9,25% rispetto all’anno precedente. Dalla valutazione dei dati dell’INAIL riguardanti gli infortuni denunciati emerge che, dopo il calo registrato nel 2020 dovuto all’evento pandemico, la tendenza negativa è ripresa negli anni successivi. Questo aumento costante mette in luce l’urgente necessità di interventi mirati ed incisivi per contrastare questa pericolosa tendenza e garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Nel contesto delle tre province emiliano-romagnole, Forlì-Cesena dopo il calo nel 2020 del 16,09%, registra un aumento del 10,94% nel 2021 e del 3,02% nel 2022. Ravenna una tendenza simile, con un calo del 19,88% negli infortuni riconosciuti nel 2020 e aumenti del 7,42% e 10,23% negli anni successivi. Infine, la provincia di Rimini che presenta un calo minore nel 2020 con il 9,33% e un incremento negli anni successivi rispettivamente del 1,45% nel 2021 e del 10,56% nel 2022.
I dati INAIL 2023 mostrano una situazione preoccupante sul territorio romagnolo, infatti sono stati denunciati 27 infortuni mortali (3 nella provincia di Rimini, 11 a Ravenna e 13 a Forlì-Cesena). Analizzando ulteriormente i dati, emerge che le denunce complessive per infortuni sono state 18.769, di cui 5.053 nella provincia di Rimini, 6.871 a Ravenna e 6.845 a Forlì-Cesena.
“I dati sugli infortuni sul lavoro, sono estremamente preoccupanti”, commenta il segretario generale CISL Romagna, Francesco Marinelli. “Richiedono un’azione immediata e mirata. Il fatto che dopo il calo del 2020, dovuto alla pandemia, si sia verificato un aumento costante negli anni successivi è un chiaro campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Nel contesto delle tre province romagnole, i numeri evidenziano una situazione complessa. Nonostante alcuni cali registrati in determinati anni, l’aumento generale degli infortuni denunciati richiede una riflessione approfondita sulle cause sottostanti e sull’efficacia delle misure attuate per prevenire tali incidenti.
Certamente nel corso degli anni le cose sono cambiate. Se pensiamo a vent’anni fa, le cose sono migliorate grazie all’azione dei soggetti deputati alla sicurezza sul lavoro: delegati, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, formatori, tavoli provinciali sulla sicurezza. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare e importanti obiettivi da perseguire”, prosegue Marinelli.
“Per questo motivo, la CISL continua a rivendicare l’estensione della Patente a Crediti in ogni settore produttivo, un ulteriore potenziamento del contingente degli organi di vigilanza, l’incrocio delle banche dati e il rafforzamento dei poteri dei RLS e RLST, garantendo un presidio efficace delle procedure di sicurezza in ogni azienda. Fin dall’inizio della campagna sulla sicurezza sul lavoro, si sono ottenuti i primi risultati attraverso il dialogo e la negoziazione”, chiosa il Segretario Generale. “Tra le principali conquiste, vi è l’avvio della Patente a Crediti per i cantieri mobili o temporanei, l’assunzione di 766 nuovi ispettori INL a completamento della prima tranche di un reclutamento di 1.600 unità, che si aggiungono ai 2.300 in attività con il conseguente potenziamento dei controlli del 40% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Inoltre, è stato garantito un significativo pacchetto di finanziamenti risorse del bilancio INAIL, per 1 miliardo e 500 milioni, per la prevenzione e la formazione, e avviato l’iter parlamentare per inserire salute e sicurezza nei programmi scolastici”.
“Serve uno sforzo maggiore da parte di tutti, – conclude Marinelli – va estesa la Patente a Crediti in ogni settore produttivo, allargare le tutele previste nei cantieri pubblici anche ai grandi appalti privati, potenziare il coinvolgimento degli organi di vigilanza e incrocio delle banche dati e rendere strutturale il riutilizzo pieno dell’avanzo di bilancio INAIL. Va migliorata la formazione dei lavoratori che per noi non è solo un adempimento burocratico, ma un percorso di crescita culturale e per questo chiediamo di accelerare il confronto sull’accordo Stato-Regioni. Infine, si devono estendere le buone pratiche cercandole nei vari territori ed estendendole a tutta la Romagna come ad esempio il progetto “Legalità e sicurezza” che da oltre vent’anni svolgiamo presso le scuole di Rimini assieme alle altre organizzazioni sindacali, enti e istituzioni – conclude Marinelli -. Solo facendo sinergia tra tutti i soggetti deputati possiamo invertire una preoccupante tendenza”.