domenica, Giugno 9, 2024
HomeBolognaAeroporto di Bologna, bilancio attività di GdF e Dogane: 3.300 tra farmaci...

Aeroporto di Bologna, bilancio attività di GdF e Dogane: 3.300 tra farmaci e cosmetici illegali sequestrati

(Sesto Potere) – Bologna, 22 marzo 2024 – Nel corso del mese di febbraio, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sottoposto a sequestro, presso l’aeroporto internazionale “Guglielmo Marconi”, oltre 2700 medicinali e 600 cosmetici illegali, a seguito di quattro distinte operazioni di servizio operate nei confronti di passeggeri in arrivo da Paesi extracomunitari.

In particolare, un’attività di controllo ha riguardato un passeggero italiano ultraottantenne, in arrivo da Bangkok, il quale aveva ricavato, nel bagaglio che portava al seguito, un doppiofondo, al cui interno erano occultati nr. 384 compresse e nr. 400 bustine di medicinali (contenenti i
principi attivi Sildenafil e Tadalafil), di fabbricazione indiana.
L’introduzione di farmaci sul territorio nazionale senza le prescritte autorizzazioni dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) è vietata; pertanto, tutti i prodotti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale ed i responsabili denunciati alla locale Procura della Repubblica per le violazioni al D.lgs. 204/2015 e al D.lgs. 219/2006.

L’attività rientra nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei controlli in materia di sicurezza prodotti, condotto in sinergia in virtù del protocollo d’intesa siglato il 03 aprile 2023, al fine di preservare il mercato dalla diffusione di merce non conforme agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale ed europea e, quindi, potenzialmente pericolosa e nociva per la salute dei cittadini.

In particolare, l’acquisto di medicinali al di fuori dei circuiti ufficiali pone in serio pericolo la salute degli utilizzatori, in quanto tali prodotti, non certificati e non autorizzati dalle competenti Autorità sanitarie, sono soggetti al rischio di essere alterati o modificati rispetto agli equivalenti farmaci originali oppure possono contenere percentuali di principio attivo diverse da quelle consentite nel nostro Paese.