(Sesto Potere) – Roma – 21 marzo 2024 – Denominazione dell’alimento, elenco degli alimenti, indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze, data di scadenza. Queste sono alcune delle tante informazioni che forniscono le etichette alimentari. L’elenco completo delle indicazioni che ogni etichetta di prodotti alimentari è obbligata ad avere può essere consultato all’articolo 9 del Regolamento Europeo relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Lo scopo dell’etichetta è fornire un supporto fondamentale per il consumatore finale e aiutarlo a prendere scelte consapevoli in fase d’acquisto.
Ma non tutti, però, le leggono con attenzione. Infatti, secondo i dati della 14ᵃ edizione dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy oltre 4 consumatori su 10 (42%) consultano l’etichetta di tutti o quasi tutti i prodotti che trovano sugli scaffali, mentre il 53% le guarda solo per alcune categorie di prodotti.
Il 6% degli intervistati, invece, dichiara addirittura di non leggerle mai. In quest’ultimo caso la motivazione sta nella tradizionale frequentazione del prodotto e della marca (38%) e, più marginalmente, per fretta (uno su 5 dichiara di non avere tempo di soffermarsi) o per mancanza di curiosità residua (il 16% che pensa di saperne abbastanza).
C’è anche chi non legge le etichette per mancanza di tempo (19%), mentre il 12% dei 2mila intervistati dice di far fatica a comprendere le informazioni riportate.
Tra i prodotti più controllati ci sono piatti pronti, salumi e formaggi confezionati, scatolame e prodotti freschi. Non mancano anche alcune sorprese, ad esempio il 60% degli acquirenti di passate/polpe e prodotti a base di pomodoro e il 44% di quelli di tè/caffè/tisane legge l’etichetta sul punto vendita. Segno che il consumatore tende sempre meno a scegliere “a occhi chiusi”.
“L’attenzione e la consapevolezza in tema di spesa sono in crescita sia per motivi economici sia per motivi di salute – spiega Vittorio Vaccaro, conduttore televisivo ed esperto di convivialità sempre attento alle tematiche che riguardano la famiglia e la cucina – Leggere le etichette è particolarmente importante perché rappresentano il DNA del prodotto e ci offrono tutte le informazioni necessarie per scegliere se acquistarlo o meno”. Controllare la data di scadenza, verificare l’origine del prodotto e l’eventuale contenuto di grassi e zuccheri sono tra i principali motivi della lettura. Si fa attenzione anche alla sostenibilità controllando che il prodotto non contenga agenti inquinanti e che rispecchi determinati valori come l’assenza di test sugli animali”.
“Da qualche anno si è poi diffuso il codice QR che consente di accedere rapidamente a una serie d’informazioni semplicemente inquadrando il codice con lo smartphone. Uno strumento sicuramente apprezzato visto che il 65% degli intervistati dice di conoscerlo e utilizzarlo. Il 24% lo conosce ma non lo utilizza, l’8% ne ha solo sentito parlare mentre il 3% non lo conosce per nulla”: aggiunge Vittorio Vaccaro.
Il consumatore, inoltre, deve fare i conti con un’inflazione che, secondo i dati Istat, rimane stabile su base annua. A febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua, come nel mese precedente.
Diventa così importante avere una giusta strategia anche quando si tratta di fare acquisti. Leggere con attenzione le etichette è sicuramente un primo passo, ma Vittorio Vaccaro propone altri 7 consigli per una spesa di qualità che sia al tempo stesso attenta al portafoglio: pianificare gli acquisti, confrontare prezzi e offerte, prestare attenzione agli allergeni, acquistare prodotti sfusi, fissare preventivamente un budget di spesa, favorire l’acquisto di prodotti di stagione, verificare sempre la scadenza dei prodotti.