(Sesto Potere) – Cesena – 20 marzo 2024 – Sono i tre settori in cui trovano posto i lavori che emergeranno nel prossimo quinquennio fra cui spiccano detective dei dati, architetto ambientale, facilitatore di smart working, installatore di impianti a basso impatto ambientale, naturopati e assistenti di anziani e soggetti deboli.
Se ne è parlato all’istituto Comandini-Pascal dove Confartigianato Cesena ha celebrato la ricorrenza di San Giuseppe artigiano con la terza edizione dell’evento “Intelligenza artigiana valore per l’Italia” promossa dalla Confederazione e declinata con fantasia a livello territoriale, per riaffermare la modernità del lavoro artigiano che crea, come ha detto papa Francesco, mentre la tecnologia riproduce.
Relatori la prof. Mariella Nocenzi docente dell’Università La Sapienza di Roma e Anna Del Prete responsabile Servizi innovativi, orientamento, alternanza Camera di Commercio e intervento del vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato di Cesena Matteo Brighi.
“Sala stipata di studenti e insegnanti – spiega il coordinatore dell’iniziativa Gabriele Savoia – in un istituto con il quale prosegue la fattiva collaborazione di Confartigianato dopo le iniziative generazione Zeta, progetto pratico educativo per gli studenti delle scuole secondarie superiori per orientare i giovani nelle imprese attraverso il digitale e l’innovazione, declinazione di Bottega Scuola, storico intervento formativo promosso da Confartigianato Federimpresa Cesena con vari partner territoriali. Una decina dei numerosi studenti delle classi terze e quarte che hanno partecipato all’incontro hanno detto che il mestiere preferito è quello di imprenditori, magari ancora non hanno le idee chiare, ma il nostro impegno nel rapporto con la scuola può essere un’opportunità per stimolare negli studenti l’apertura mentale alla bellezza del mestiere di artigiano imprenditore, alla cui base stanno intelligenza e manualità. Agli studenti è stato mostrato un video in cui è mostrata l’eventualità apocalittica di un mondo senza imprese artigiane e i relatori si sono soffermati anche su temi educativi, lo sfondo su cui si innesta la formazione al lavoro, mettendo in luce le potenzialità della tecnologia ma anche i rischi quando essa con i suoi molteplici strumenti isolati dalla vita sociale e relazionale.
“Il nostro obiettivo – ha rimarcato il vicepresidente del Gruppo Giovani imprenditori Matteo Brighi- è di fare conoscere sempre di più il modo delle imprese e del lavoro alle scuole, perché solo dalla conoscenza scatta la passione e il desdierio di emulazione”.
Il preside del Comandini-Pascal Sauro Porfiri ha messo in luce l’importanza della sinergia con Confartigianato e il mondo delle imprese per arricchire la didattica e formare con più strumenti al lavoro gli allievi.
Le relatrici hanno rimarcato come sia fondamentale il rilancio della
istruzione degli istituti tecnici e professionali fortemente connotati scientificamente e in grado di aprire le strade al mondo del lavoro.
Nella foto un momento dell’iniziativa, durante l’intervento del responsabile Confartigianato Gabriele Savoia.