domenica, Giugno 9, 2024
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Istituito il tavolo provinciale sicurezza sul lavoro, presente anche l’Ugl. D’Aiello: “Ecco le mostre proposte”

(Sesto Potere) – Forlì – 18 marzo 2024 – Questa mattina, a Palazzo Morgagni, a Forlì, si è svolta la prima riunione del Tavolo  provinciale per la  salute e  la sicurezza sui luoghi  di lavoro della Provincia di Forlì-Cesena. Di fatto, nasce un osservatorio territoriale condiviso – aperto alle parti sociali, alle associazioni di categoria, alle organizzazioni datoriali, agli esponenti istituzionali e le autorità del territorio per costruire un “Patto di responsabilità” tra tutte le parti coinvolte.

“La Provincia non ha competenze dirette nel merito, ma è un dovere istituzionale dare casa ad un confronto tra istituzioni, e parti sindacali su un tema così importante”: aveva anticipato il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca.

Per il sindacato Ugl è intervenuto Cristian D’Aiello (nella foto),  responsabile provinciale dell’Ugl giovani di Forlì – Cesena e componente del direttivo provinciale territoriale, che ha ricordato come in tema di  infortuni sul posto di lavoro “i dati provinciali dello scorso anno siano tra i peggiori a livello regionale”. “La nostra provincia di Forlì-Cesena, insieme a Ravenna,  Parma e Piacenza, è tra  le province più pericolose per i lavoratori – ha ricordato D’Aiello -. In Emilia-Romagna sono state 91 le vittime sul lavoro accertate nel 2023, la nostra regione è quarta in Italia per infortuni mortali sul lavoro. Mentre le province più sicure sono Bologna, Reggio Emilia e Rimini. La nostra regione ha un’incidenza di mortalità sopra la media nazionale. Ed è preoccupante è soprattutto il numero in crescita di denunce di infortunio sul lavoro fino ai 14 anni. In regione in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio sul luogo  di lavoro è il settore delle Attività Manifatturiere. Seguono a lunga distanza i settori: Trasporti e Magazzinaggio, Sanità, Costruzioni  e Commercio. Un dato che coincide  con  le patologie più frequenti registrate dall’Inail a livello nazionale, ovvero:  quelle del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo. Seguono le malattie del sistema nervoso a dimostrare i carichi di stress a volte insostenibili sul luogo di lavoro”.

“In generale le malattie professionali sono in crescita in Italia, maglia nera in Europa, e  incidenti, morti bianche e malattie professionali toccano soprattutto le regioni considerate la locomotiva economica d’Italia. Ovvero: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Che fare per arginare il fenomeno?”: evidenzia e si chiede  Cristian D’Aiello.

“Su scala locale, abbiamo indicato in varie sedi “buone prassi” per arginare il fenomeno ed abbiamo promosso numerose iniziative di formazione e prevenzione del rischio. A tutto campo. Penso anche al fatto che come dipartimento Giovani Ugl siamo stati promotori dell’iniziativa #LavorarePerVivere volta ad accrescere la conoscenza e la sensibilità sulla sicurezza sui luoghi di lavoro a partire dai banchi di scuola”: ha continuato  Cristian D’Aiello.

“Per arginare il fenomeno – direi una piaga, e nel caso dei morti sul lavoro: una strage –  serve oltre che l’impegno locale anche una forte iniziativa nazionale. Il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o ha un’assicurazione diversa dall’Inail, quindi sfugge alle statistiche ufficiali, ai controlli. Lo diciamo da anni e lo ripetiamo oggi: si devono rafforzare con uomini e mezzi le misure di controllo e si devono comminare pene certe ai responsabili delle stragi sul lavoro. Scontiamo a tutti i livelli un’esiguità di verifiche e una successiva e sostanziale impunità dei responsabili degli incidenti che non ci aiutano a sconfiggere il problema. E come Ugl chiediamo di limitare quanto più possibile i rischi per i lavoratori, e chiediamo di rafforzare gli interventi volti a diffondere a tutti i livelli una cultura della sicurezza. Infine, alle aziende e alle istituzioni chiediamo di: implementare gli investimenti sulla sicurezza, rafforzare le norme di contrasto al caporalato e al lavoro nero, potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza e aumentare l’organico del personale ispettivo indispensabile per effettuare i controlli. E riteniamo sia fondamentale   garantire anche un risarcimento danni  alle famiglie delle persone – uomini e donne – morti sul luogo di lavoro”: ha suggerito il responsabile provinciale dell’Ugl giovani di Forlì – Cesena.

L’incontro di oggi con le parti sociali si pone in continuità con Patto per il lavoro e per il clima della Regione Emilia – Romagna e la sottoscrizione nel settembre scorso del Protocollo per la promozione della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro negli appalti della Provincia di Forlì- Cesena che la Provincia ha sottoscritto e promosso nelle Unioni e nei Comuni del territorio provinciale.