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Quadro “blasfemo” in una chiesa di Carpi, scatta l’esposto in procura

(Sesto Potere) – Forlì- 15 marzo 2024 – Da Forlì, Ravenna e Bologna decine di fedeli depositano esposto per Vilipendio e Blasfemia all’Arcivescovo Castellucci ed ai suoi collaboratori

E’ stato trasmesso questa mattina esposto alla Procura della Repubblica Modena a carico Mons. Castellucci ed ai suoi collaboratori per vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro con annessa richiesta di sequestro dei quadri osceni ove Gesù e Maria vengono rappresentati in atti sessuali.

A comunicarlo è l’avvocato forlivese Francesco Minutillo (nella foto): “Nella giornata di ieri ho ricevuto e raccolto l’incarico da numerosi Fedeli di Forlì, Ravenna e Bologna di depositare un esposto affinché la Procura di Modena valuti ed accerti le eventuali responsabilità in relazione a quanto sta accadendo presso la mostra promossa dalla Diocesi di Carpi ove sono esposti nella Chiesa Consacrata di Sant’Ignazio dei quadri che ripugnano anche il seppur minimo senso religioso cattolico”.

Foto: Fabio Blaco

Spiega inoltre Minutillo: “Questa mattina ho trasmesso alla Procura competente i primi atti nei quali si precisa come tali rappresentazioni costituiscono pubblica, palese ed esplicita offesa della Fede Cattolica realizzando il vilipendio tanto della Fede stessa quanto delle migliaia di fedeli, che giustamente scandalizzati ed indignati, hanno già sottoscritto appelli di chiusura e rimozione della mostra e partecipato a pubbliche preghiere di riparazione. Per tale ragione si è avanzata anche la richiesta del sequestro delle opere affinché venga immediatamente fermato lo scempio in corso”.

Il testo dell’esposto è stato diffuso nei canali social dai fedeli nella giornata di ieri e chiunque lo condivida può provvedere alla sua sottoscrizione ed inoltro tramite raccomandata direttamente in Procura.

“Non so prevedere quanti saranno ad associarsi ma, visto l’eco di indignazione emerse nei giorni scorsi non mi stupirei se vi saranno centinaia e forse anche migliaia di adesioni”.

Precisa infine l’avvocato Minutillo “nell’esposto abbiamo evidenziato, quale ulteriore e sommo sfregio, come il quadro raffigurante un apparente fellatio impartita a Nostro Signore è stato collocato innanzi all’Altar Maggiore, ovvero di fronte alla pietra sacra contenente le reliquie di santi e martiri e di fronte al medesimo Gesù Crocifisso. Abbiamo anche rilevato il contegno di Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e di Carpi che ha di fatto rifiutato l’appello di migliaia di fedeli di ritirare immediatamente le immagini turpi e di fare cessare la blasfemia, giustificando anzi pubblicamente tramite la Diocesi le opere esposte così realizzando un contegno omissivo laddove aveva invece aveva l’obbligo giuridico di agire in virtù delle facoltà inerenti il Suo Ufficio”.