(Sesto Potere) – Bologna – 16 febbraio 2024 – Il gruppo consiliare del Partito democratico dell’assemblea Legislativa – Regione Emilia-Romagna annuncia il deposito del progetto di legge “Fiscalità Incentivante per le Aree Montane Appenniniche Svantaggiate“, un’iniziativa legislativa promossa dai Consiglieri regionali Palma Costi (prima firmataria, nella foto), Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Gianluigi Molinari, Luca Sabattini e Marcella Zappaterra.
Il progetto di legge, che si colloca nel quadro delle competenze statali in materia di tributi, mira a istituire un regime fiscale incentivante per stimolare lo sviluppo economico e sociale nelle aree montane appenniniche, affrontando in modo efficace il fenomeno dello spopolamento e incentivando le imprese a rimanere e investire localmente, oltre ad attrarre ulteriori attività economiche
‘L’impianto legislativo da noi proposto – spiega la prima firmataria del progetto Palma Costi insieme ai colleghi Bulbi, Daffadà, Molinari, Sabattini e Zappaterra – in primo luogo riguarda la montagna appenninica e presenta una serie di misure fiscali su piccole e micro imprese e liberi professionisti, sui lavoratori, con particolare attenzione sul personale sanitario e docente al fine di attrarre personale per avere servizi sanitari e sociali adeguati, incentivi alla residenzialità sia in affitto che per acquisto, sul trasporto e altre spese scolastiche, sui Comuni che devono avere le risorse per poter realizzare e gestire i servizi indispensabili per i propri cittadini. I provvedimenti sono temporanei come prevedono le norme e l’obiettivo è stimolare lo sviluppo economico, ridurre le disuguaglianze e valorizzare il territorio. Un impegno concreto per il rilancio e lo sviluppo delle aree montane appenniniche, zone che negli anni hanno affrontato sfide demografiche e economiche significative su cui come Regione abbiamo investito moltissimo con politiche che oggi iniziano a dare primi frutti: da tre anni in molti comuni dell’Appenino emiliano romagnolo è iniziata inversione di tendenza sulla popolazione. Proprio per questo è importante oggi avere un quadro legislativo nazionale che permetta di agire in modo costante sulle leve che sappiamo essere utili al superamento di gap di sviluppo. Le aree di intervento sono individuate con criteri trasparenti e oggettivi, basati sull’Indice di Fragilità Comunale. Il P. d. L. è stato costruito nel pieno rispetto delle norme europee e nazionali in quanto il la fiscalità è materia di competenza dello stato e molte direttive sono europee. ‘
ll Progetto di Legge prevede infatti agevolazioni fiscali mediante credito di imposta o esenzioni, per piccole imprese e microimprese nelle aree identificate, incluse esenzioni da imposte sui redditi, e esonero da contributi previdenziali sotto specifiche condizioni. Introduce inoltre esenzioni IVA per prodotti di montagna. Offre crediti d’imposta per canoni di locazione e per l’acquisto dell’abitazione principale a chi trasferisce la residenza nelle aree target, includendo misure aggiuntive per personale sanitario e docente, con riduzioni del reddito imponibile e vincoli di permanenza. Il progetto consente ai comuni individuati come svantaggiati di trattenere l’intero importo dell’IMU e introduce un’aliquota IVA agevolata per interventi contro il rischio idrogeologico. Incoraggia Regioni e Comuni a definire ulteriori sistemi di agevolazione fiscale nelle aree interessate. Infine, si specificano le modalità di finanziamento delle misure introdotte, incluse le coperture finanziarie e il rispetto delle normative sugli aiuti di Stato.
‘E’ un progetto di legge basato sui principi di solidarietà e parità – commenta Palma Costi insieme ai firmatari Massimo Bulbi, Matteo Daffadà, Gianluigi Molinari, Luca Sabattini e Marcella Zappaterra – e intende promuovere la coesione sociale e l’equità territoriale, conformemente al dettato costituzionale e al diritto comunitario rappresentando un passo importante verso la realizzazione di un futuro più equo e sostenibile per le aree montane appenniniche. Crediamo che una norma siffatta dia un ulteriore slancio alle politiche portate avanti sulla montagna dalla nostra Regione, ma possa rappresentare uno strumento altrettanto importante per tutte le aree appenniniche delle altre Regioni. Vuole essere un contributo concreto a tutto il Paese che ha nei territori montani dell’Appennino una grande opportunità di sviluppo e non solo dei problemi.’