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Capitale italiana del libro è Taurianova, ma è polemica con le città finaliste  

(Sesto Potere) – Roma – 13 febbraio 2024 – “Il progetto di Taurianova è stato premiato perché rappresenta, per una realtà piccola, la strada di una crescita o addirittura una rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali, capaci di irradiare i propri effetti virtuosi anche sul territorio circostante”: queste – si legge in un comunicato ufficiale del Ministero della Cultura – sono le principali motivazioni con cui la Giuria ha proposto, all’unanimità, Taurianova come Capitale italiana del Libro per l’anno 2024.

La Giuria, che si spiega sia: “autonoma e indipendente dal Ministero della Cultura”, presieduta dal professor Pierfranco Bruni, e composta da Incoronata Boccia, Gerardo Casale, Antonella Ferrara Sara Guelmi, ha individuato nel progetto presentato dal Comune della Piana di Gioia Tauro, “anche in ragione del contesto storico e geografico, l’occasione per generare un esempio di pedagogia di riscatto culturale, civile e sociale”.

La designazione di Taurianova (Reggio Calabria) quale vincitrice del riconoscimento era stata annunciata a sorpresa, venerdì scorso, dal senatore e  sottosegretario al Lavoro il leghista, Claudio Durigon. Facendo insorgere in alcuni interrogativi sul fatto che anche il sindaco della cittadina calabrese fosse, pure lui, un esponente della Lega.

“Il 6 febbraio – spiega il presidente Bruni – quindi tre giorni prima delle indiscrezioni apparse sulla stampa, abbiamo tenuto l’ultima riunione della Giuria e abbiamo votato all’unanimità il progetto Taurianova. La scelta è stata fatta in particolare sulla base dell’impatto sociale della proposta progettuale relativa a un territorio che ha una straordinaria necessità di sostegno dal punto di vista culturale. La decisione è stata presa in coerenza con quello che l’Unesco definisce il valore intrinseco del settore culturale e creativo in termini di coesione sociale, capacità di generare risorse educative, benessere personale e crescita economica”.

Ma la scelta della città vincitrice del concorso “Capitale del Libro 2024” non ha convinto le città finaliste di Trapani, Grottaferrata (Roma), San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena)Tito (Potenza) che con un comunicato congiunto, avevano espresso “perplessità” e sollevato interrogativi “sulla regolarità del concorso” vista l’anticipazione non ufficiale.

“La mancanza di chiarezza solleva dubbi sulla validità del processo decisionale, influenzandone negativamente la percezione – hanno evidenziato le quattro città finaliste che avevano chiesto – “una pronta e trasparente comunicazione da parte del ministero della Cultura per garantire l’integrità del concorso” e in attesa di informazioni ufficiali, le città finaliste confidavano “nella correttezza e nell’imparzialità del Ministero, affinché il concorso proceda in modo trasparente e giusto per tutte le comunità coinvolte”.

Adesso, a seguito della nota ufficiale del ministero della Cultura, gli amministratori dei quattro Comuni finalisti hanno convocato una videoconferenza nella quale valuteranno la possibilità di chiedere un accesso agli atti ed eventualmente muovere anche un ricorso. 

Da parte sua il sindaco di Taurianova, Roy Biasi (nella foto): commenta nella sua pagina social: “Una gioia incredibile in una giornata storica per Taurianova. Interpreto la scelta del ministero della Cultura di nominare la nostra città Capitale italiana del libro come l’incoraggiamento del governo a proseguire nell’azione di riscatto che abbiamo avviato, sentendo di rappresentare in questo nostro sforzo la Calabria che vuole dare, soprattutto alle giovani generazioni, occasioni di crescita attraverso una nuova reputazione che stiamo riconquistando agli occhi del Paese. Per tutto questo ringrazio la Giuria che all’unanimita’ ci ha designato, il ministro Gennaro Sangiuliano, perché hanno intravisto nel nostro progetto – varato durante la pandemia grazie alla lungimiranza e all’amore per la Cultura del nostro assessore Maria Fedele – quella caparbietà che diventa simbolo di un Sud che dimostra di sapere fare e di saper fare in controtendenza: altrove le biblioteche chiudono, a Taurianova la biblioteca riapre come segno di speranza e di risorgimento….”

E  la vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega alla Cultura, Giusi Princi, aggiunge: “Il riconoscimento rappresenta una bellissima pagina non solo per Taurianova ma anche per tutta la Calabria perché rappresenta la strada da percorrere per la di crescita e la rinascita, non solo di una piccola realtà ma dell’intera regione”.