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Condannato a 4 anni e 4 mesi lo youtuber che uccise il piccolo Manuel. Asaps e Alg: “Così si uccide anche la legge sull’omicidio stradale”

(Sesto Potere) – Forlì – 3 febbraio 2024 – Anche Giordano Biserni, (nella foto in alto), presidente ASAPS- Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (con sede a Forlì) , e Stefano Guarnieri V. Presidente di ALG-Associazione Lorenzo Guarnieri, commentano con una nota congiunta la notizia della condanna del giovane youtuber dei ‘Theborderline’, Matteo Di Pietro, che ha patteggiato una pena a 4 anni e 4 mesi di carcere per omicidio stradale di un bimbo di cinque anni.
Una pena – ritenuta: “veramente esigua” – comminata a chi ha cagionato la morte del piccolo Manuel, ucciso a Casal Palocco nel giugno 2023.

“D’accordo con le finalità di rieducazione ma una condanna così lieve, con accettazione del patteggiamento, per chi ha ucciso un bambino di 5 anni, è semplicemente inadeguata e forse assurda. Ricordiamo che quel conducente viaggiava a 124 km/h in centro abitato col limite di 50 km/h schiantandosi contro la vettura condotta dalla mamma del bambino, senza lasciare tracce di frenata. Una condanna così: inadeguata” secondo ALG (Associazione Lorenzo Guarnieri) e ASAPS che “deve essere vissuta come l’ennesimo colpo, anche questo mortale, per la legge sull’omicidio stradale”.

“In questo caso la pena poteva arrivare a 10 anni e considerate le lesioni degli altri passeggeri la Legge n.41 del 2016 prevede la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo; il limite massimo di pena viene però stabilito in 18 anni. Ma senza arrivare a tanto, se non si applica una pena severa e per lo meno adeguata a chi guida a 124 km/h in centro abitato con l’aggravante di avere a bordo del Suv  altre quattro persone che stavano effettuando, in una sorta di set,  riprese con il cellulare per una sfida social (a scopo di lucro per i click guadagnati),  a chi si dovrebbe applicare la pena nel massimo edittale pur con le attenuanti generiche?”: si domandano ancora ASAPS e ALG.

“Speriamo almeno che il condannato che “ha riconosciuto nuovamente la sua responsabilità“, come aveva già fatto nell’interrogatorio, e ha espresso anche “il suo desiderio di impegnarsi in futuro in progetti che riguardano la sicurezza stradale“. Quindi un suo impegno sociale che lui stesso ha definito come “obiettivo sociale” sia sincero. Qualcuno verificherà?”: la domanda finale di ASAPS e ALG.