(Sesto Potere) – Forlì – 29 gennaio 2024 – Il direttivo del Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì interviene con una nota in replica alle uscite di alcuni esponenti di partito che si sono pronunciati sul futuro (politico e non) di alcuni componenti dell’organismo nato in città dopo l’alluvione del maggio scorso.
“A fronte dell’ennesimo e scomposto attacco al Comitato Unitario Vittime del Fango , chiamato in causa proprio da chi dovrebbe rispettare gli alluvionati e non offenderli, il Direttivo – si legge nella nota – ritiene doveroso intervenire. Benché sia di grande attualità la cosiddetta “capocrazia”, il Comitato Unitario Vittime del Fango è un organismo improntato a regole democratiche di rappresentanza di ogni sensibilità, ed ha espresso il Direttivo su questa linea. I suoi sostenitori nel tempo hanno mostrato liberamente appoggio e anche dissensi, con una diversità di vedute legittima e rispettata. La sua Presidenza per Statuto si interfaccia con le Istituzioni ma risponde ai dibattiti e alle critiche interne, spesso animate, ed è interprete pubblica di decisioni plurali, non capobranco. La raffigurazione degli alluvionati come ingenui o disinformati è invece semplicemente spregevole: essi, cioè noi, hanno gli occhi ben aperti, hanno visto chi era con loro e chi lo diceva solo, chi li ha insultati con puntuali sproloqui scritti ma si è ben guardato dal mettere piede nei quartieri, protetto dai comodi scranni consiliari, nonché pavoneggiandosi con luci e lustrini”.
“Il Comitato Unitario Vittime del Fango – conclude la nota del direttivo – , non solo l’avv. Bucchi (nella foto in alto), aveva già indetto un’Assemblea Generale (come da giorni annunciato, si terrà infatti il prossimo 1° febbraio alle 20,30 al Circolo Rivalta), e i sostenitori, incontrando Presidente e Direttivo, avranno davanti gli unici soggetti disposti a rendicontare che cosa hanno fatto finora “mettendo la faccia” davanti a qualsiasi critica diretta. Ancora una volta, quindi, dobbiamo pretendere rispetto davanti a infondati attacchi e rispondere che deve vergognarsi chiunque vorrebbe che non esistesse una rappresentanza plurale e scomoda degli alluvionati forlivesi”.