(Sesto Potere) – Bologna – 24 gennaio 2024 – Recentemente il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha dichiarato di essere contrario all’autonomia “come la propone Calderoli” perché “rischierebbe di mettere in difficoltà le regioni più deboli”, spiegando che “nella scuola, potenzialmente potrebbero nascere 20 pubbliche istruzioni diverse, faremmo ridere il mondo, saremmo un paese Arlecchino”.
“L’Italia è una, io mi sento italiano prima che emiliano-romagnolo: se devo pensare ad un’autonomia differenziata che va ad acuire le differenze tra le diverse parti del Paese non la possiamo accettare”: ha aggiunto il governatore emiliano-romagnolo.
Da parte loro la segretaria del PD Elly Schlein e il senatore Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, hanno dichiarato che le pre-intese dell’Emilia-Romagna sull’autonomia differenziata “vanno ritirate”.
Così come aveva chiesto da tempo il comitato NO Autonomia Differenziata Comitato Emilia-Romagna promettendo che continuerà a farlo con l’apposita proposta di legge di iniziativa popolare.
“Incredibile, Stefano Bonaccini che cambia idea a seconda del vento che tira (ovvero del Governo in carica). Una manciata di anni fa il presidente dell’Emilia-Romagna è salito con convinzione sul carro dell’autonomia differenziata sostenendo che era la strada maestra per la modernizzazione del Paese e affermando che non era ‘un tema né di destra né di sinistra’. Ricordiamo che il 28 febbraio 2018 Bonaccini firmò l’accordo sull’autonomia differenziata con l’allora sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa e le Regioni Lombardia e Veneto e che la Regione da lui governata elaborò a questo scopo diversi documenti dove si analizzavano le materie al cui interno definire i nuovi poteri della Regione”: ha commentato il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.
“Improvvisamente, il ‘contrordine, compagni’. Con Bonaccini che ha cambiato rotta senza alcuna ragione valida beffeggiando a sproposito il risultato oggi (il voto di ieri al Senato) raggiunto. Non è che Bonaccini non creda più all’autonomia differenziata, ma si è accodato, da bravo ex comunista, all’obbedienza cieca ai tam tam propagandistici del suo partito: ha concluso il deputato della Lega Morrone.