(Sesto Potere) – Lugo – 20 gennaio 2024 – Oltre 8 milioni di euro sarà la ricaduta sul territorio della Bassa Romagna per la realizzazione dei progetti contenuti nell’Atuss, l’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile che detterà le politiche di investimento nel territorio per i prossimi tre anni, di cui oltre 6,4 finanziati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i Fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse+ (Fondo sociale europeo Plus) e oltre 1,6 milioni dall’Unione.
Il focus della strategia Atuss per la Bassa Romagna si struttura sulla necessità di accompagnare la transizione del territorio dell’Unione verso l’idea di “SmARt LanD”, e quindi verso un territorio più intelligente che armonizzi le questioni relative allo sviluppo verde e sostenibile con quello relativo all’innovazione e digitalizzazione, senza dimenticare gli aspetti più prettamente legati alla coesione sociale.
L’Atuss è stata presentata ufficialmente venerdì 19 gennaio a Lugo, alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, della presidente dell’Unione della Bassa Romagna Eleonora Proni, dei sindaci dei nove Comuni della Bassa Romagna, dei referenti dei progetti, e illustrata dal dirigente del Settore Progetti strategici, Sviluppo economico e Promozione territoriale Federico Vespignani.
I progetti che si andranno a definire nei prossimi mesi sono quattro: Bicipolitana, Architettura urbana verde, Open Labs Bassa Romagna e AvvistaMenti,
La Bicipolitana sarà l’opera di collegamento del reticolo ciclabile/escursionistico di scala sovralocale, che attraversa il territorio della Bassa Romagna tramite la connessione ciclabile Bologna-Ravenna. Incrocerà le infrastrutture verdi e blu del territorio, oltre che le arterie secondarie di collegamento, in un’area caratterizzata da una forte tradizione ciclistica e da una posizione strategica rispetto ai percorsi turistici consolidati.
Per quanto riguarda l’Architettura urbana verde, gli interventi saranno rivolti principalmente all’adattamento del territorio alle mutate condizioni climatiche, attraverso la realizzazione di infrastrutture «verdi e blu», con opere di de-sigillazione dei suoli, unitamente a interventi capaci di rallentare il recapito delle acque pluviali alla rete di raccolta e incrementare la sicurezza idraulica e la resilienza del territorio urbanizzato, infine, con la creazione di nuove aree naturalistiche e paesaggistiche che fungano da filtro tra le superfici antropizzate e la campagna.
Gli Open Labs sono pensati come luoghi attrezzati e fruibili dai cittadini, in cui innescare e supportare processi di trasformazione digitale, dedicati all’innovazione e all’informatica. Laboratori aperti finalizzati al miglioramento della qualità della vita, all’alfabetizzazione informatica, per ridurre il digital divide e diffondere la cultura dell’open innovation.
La strategia degli Open Labs si integra con il progetto “Bassa Romagna Smart per tutti!”, finanziato anch’esso dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’avviso 1.7.2 del PNRR, che vedrà presto la realizzazione di 14 sportelli di facilitazione digitale su tutto il territorio della Bassa Romagna con l’obiettivo di aiutare tutti a diventare cittadini consapevoli dei nuovi strumenti che anche a loro a disposizione, in ottica di crescita personale e semplificazione della relazione con enti pubblici e privati.
AvvistaMenti sarà un progetto di inclusione sociale che godrà del contesto già strutturato del Servizio Nuove generazioni e coinvolgerà Radio Sonora; verranno attivati percorsi laboratoriali nei contesti formali e informali dell’aggregazione giovanile territoriale, finalizzati all’implementazione del pensiero creativo, percorsi di supporto e formativi per la valorizzazione delle competenze informali e la promozione della sostenibilità.
L’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile è un programma di investimenti di 110 milioni di euro pensato dalla Regione Emilia-Romagna per rendere le città più verdi e digitali. Questi fondi europei saranno utilizzati per finanziare 108 progetti di investimento che coinvolgono le città e i sistemi territoriali urbani e intermedi, comprese le Unioni di Comuni con popolazione superiore ai 50mila abitanti e in possesso di determinati requisiti. In tutto, le quattordici Atuss coinvolgono Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, Rimini, Cesena, Nuovo circondario imolese, Unione Terre d’argine, Unione della Bassa Romagna e Unione della Romagna Faentina.
«Qui insieme alle sindache e ai sindaci, che ringrazio, presentiamo progetti pensati per mettere in valore le vocazioni di questo territorio- ha sottolineato il presidente Stefano Bonaccini -. Una terra dai valori solidi, dal forte tessuto sociale e culturale, con importanti punti di forza in campo manifatturiero e agroalimentare e che ha anche significative risorse paesaggistiche e naturali. Progetti che mettono in primo piano l’ambiente, i giovani, la buona occupazione, l’attrattività e l’innovazione del territorio; tanto più importanti perché siamo nel cuore dell’area colpita dalla drammatica alluvione del maggio scorso che ancora oggi continua a far sentire i suoi pesanti effetti. Il nostro impegno per accelerare la piena ripresa non si fermerà: lavoreremo e vigileremo fino a quando tutto sarà ricostruito e cittadini e imprese saranno rimborsati al 100% come è stato promesso. Oggi, in linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima e utilizzando nel modo migliore le risorse europee e gli investimenti del Pnrr, mettiamo le basi per realizzare insieme un futuro più sostenibile e inclusivo che non lasci indietro nessuno».
«L’opportunità di accedere a finanziamenti così importanti, in qualità di Unione avanzata, evidenzia come il percorso e le scelte portate avanti finora si siano rivelate vincenti, e crea le condizioni indispensabili per continuare ad essere un territorio competitivo e in cui si vive bene – ha commentato la presidente Eleonora Proni -. Gli investimenti strutturali della Regione Emilia-Romagna sono ossigeno per le politiche di sviluppo di lungo periodo dei territori e permettono di costruire visioni che in altro modo non si potrebbero sostenere. Resilienza, sviluppo sostenibile, riqualificazione urbana e ambientale sono concetti che rischiano di restare involucri vuoti se non si costruiscono le condizioni per renderli concreti. I progetti dell’Atuss Bassa Romagna sono costruiti attorno a questa visione, che ha subìto un duro colpo con l’alluvione di maggio 2023, ma che porta con sé non solo la voglia e la capacità di ricostruire ciò che è stato compromesso, bensì di andare oltre e di creare un contesto di maggior benessere diffuso, con gli occhi puntati alle nuove generazioni».