(Sesto Potere) – Forlì – 19 gennaio – Ieri mattina, nell’aula magna dell’Istituto tecnico industriale “Marconi”, si è tenuto un incontro con Luciano Caro, rabbino capo delle comunità ebraiche di Ferrara e Forlì. All’evento ha preso parte anche il Prefetto Rinaldo Argentieri, che alcuni anni fa conobbe Caro, diventandone amico, a Ferrara, la città in cui ha lavorato prima del suo recente trasferimento a Forlì.
L’evento, che si inserisce tra le iniziative collaterali della Giornata della Memoria del prossimo 27 gennaio, è stato organizzato quale attività preparatoria per un Viaggio della Memoria che si svolgerà prossimamente in Olanda, a cui parteciperanno due classi dell’ITI e una del Liceo Classico “Morgagni”, accompagnate dalle professoresse Claudia Fabbri, Donatella Rabiti e Claudia Gollini.
Ad accogliere i due ospiti di eccezione è stato il professor Gianluca Parisi, vice preside del “Marconi”, che ha poi lasciato la parola al professor Gioiello, promotore dell’evento. Successivamente il Prefetto si è rivolto ai ragazzi presenti con una riflessione attinente il tema della giornata, vale a dire la Shoah e il pregiudizio antisemita. Poi è iniziato il racconto di Luciano Caro, che ha scelto di trattare l’argomento puntando sulla sua esperienza personale. L’avvento delle prime leggi razziali gli impedirono di frequentare la scuola, poi la sua famiglia fu costretta a scappare da Torino per nascondersi in un piccolo paesino in Toscana. Furono aiutati dagli abitanti locali ma, purtroppo, uno di essi denunciò il padre di Caro, che venne arrestato, portato a Fossoli e infine ad Auschwitz, dove morì.
Il piccolo Luciano riuscì invece a salvarsi scappando assieme alla madre e alla sorella.
I ragazzi presenti hanno ascoltato con grande attenzione la vicenda narrata da un protagonista diretto della Shoah e al termine dell’esposizione hanno posto alcune domande assai pertinenti, a dimostrazione dell’interesse suscitato dal rabbino. Per questo, Luciano Caro ha promesso di ritornare presto a Forlì per un nuovo incontro con gli studenti.