(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 12 gennaio 2024 – A seguito della mobilitazione delle Regioni e degli Enti locali, a partire dall’Emilia-Romagna, il Decreto Milleproroghe di fine anno fa un primo passo indietro rispetto a quanto disposto dalla riforma del dimensionamento scolastico.
In particolare, si consente alle Regioni di posticipare al 2025/2026 la gran parte della riduzione delle autonomie scolastiche prevista: sarà soppressa una sola scuola, a fronte delle quattordici inizialmente indicate dalla legge a partire dall’anno scolastico 2024-2025.
La Regione, sentito il territorio, ha individuato nell’Istituto d’Istruzione Superiore “Angelo Secchi” di Reggio Emilia, che già dal prossimo anno scolastico si fonderà all’IIS “Antonio Zanelli”, l’autonomia da accorpare.
Si tratta di una scelta motivata da ragioni tecniche. L’IIS “A. Secchi” è una delle due scuole che la Provincia di Reggio Emilia, prima dell’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe, aveva già individuato per l’accorpamento, effettuando i passaggi necessari e raccogliendo i pareri dovuti, tra cui quello positivo dell’Ufficio di Ambito Territoriale di Reggio Emilia.
Tra tutti gli istituti individuati dalle varie Province nella prima fase di confronto, l’IIS “A. Secchi” è quello che ad oggi meno rispondente agli indirizzi approvati dall’Assemblea Legislativa per la programmazione territoriale in materia di offerta di istruzione e di rete scolastica. Infatti, è la scuola superiore di secondo grado con meno studenti, 318, in tutta la regione, il numero più basso tra tutte le istituzioni scolastiche di tutte le province.
L’istituto tecnico reggiano, oltre a essere anche l’ultimo Istituto della regione avente attivo il un solo indirizzo tecnico (CAT- ex Geometri), si trova già da tempo sotto la guida di un reggente titolare di un’altra scuola. Con questo accorpamento, l’ISS “A. Secchi” entrerà a far parte del nuovo polo scolastico dell’ambiente e del territorio con l’IIS “A. Zanelli”, in una nuova sede in costruzione in via Fratelli Rosselli a Coviolo, pronta a partire da settembre 2024.
Effettuando questa scelta, nel rispetto delle indicazioni regionali, si è scelto inoltre di non penalizzare le scuole delle aree appenniniche e interne-periferiche, né l’istruzione degli adulti.
“Alla fine il Governo ci ha dato ragione – spiega l’assessora regionale alla Scuola, Paola Salomoni – anche se con un provvedimento intempestivo; di fatto si è riconosciuto che un taglio di quella portata non poteva essere dispiegato in modo così cieco e in così poco tempo sul territorio. Il Milleproroghe ha attenuato l’impatto, imponendoci di ridurre di una sola autonomia il nostro dimensionamento e accordandoci in cambio una deroga rispetto alla chiusura delle altre 13. La nostra scelta è stata fatta su basi tecniche, a partire dal lavoro svolto dal territorio in fase istruttoria. Ora proseguiremo il confronto con le Province- conclude l’assessora- al fine di individuare, entro l’anno scolastico 2025/26, come ci impone la normativa, un Piano di dimensionamento che possa essere sostenibile, sia dal punto di vista del territorio che da quello organizzativo della scuola. Ma permangono problemi rilevanti che il decreto ha solo rinviato”.