(Sesto Potere) – Forlì – 21 dicembre 2023 – La Direzione Generale di Ausl Romagna replica con una nota alle dichiarazioni espresse da un gruppo di medici della Continuità Assistenziale (l’ex Guardia medica) e da Luca Bartolini, ex consigliere regionale e dirigente di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena, che aveva condiviso i contenuti della lettera di protesta scritta dai sindacati contro la riorganizzazione della sanità dell’Ausl Romagna.
“Appaiono francamente pretestuose e sorprendenti alcune affermazioni che intendono rappresentare il progetto di riorganizzazione come frutto di una scelta di “tagliare servizi”, insinuando in modo esplicito che ciò comprometterebbe la qualità dei servizi e la sicurezza dei cittadini. Quanto alla presenza di un operatore tecnico alla Centrale Unica di Continuità Assistenziale. La Centrale Unica di Continuità Assistenziale prevede una risposta di un operatore tecnico che ha il compito unicamente di comprendere la natura della richiesta del cittadino e di indirizzarlo al servizio idoneo. L’operatore tecnico non effettua nessuna intervista di natura sanitaria, la quale è chiaramente demandata ai professionisti: infermieri della centrale operativa 118, medici in servizio nelle sedi territoriali della Continuità Assistenziale e medici presenti in Centrale”: scrive nella lunga nota la Direzione Generale di Ausl Romagna.
“Va ricordato che da oltre 30 anni la prima risposta della centrale operativa 118, la cui qualità in termini di efficacia ed efficienza è indiscutibile, è affidata ad operatori tecnici che hanno il compito di comprendere l’esigenza del chiamante e trasferire il bisogno all’infermiere che effettua l’intervista per valutare la necessità dell’invio del mezzo di soccorso e con quale priorità di intervento. La previsione di impiegare all’interno della centrale operativa 118 Romagna operatori tecnici per la prima risposta alla richiesta di contatto con un medico di continuità assistenziale va nella direzione di consentire un più rapido inoltro al medico, che risponderà al cittadino, così come di intercettare chiamate che invece richiedono un approfondimento da parte degli infermieri 118… Tutte le chiamate, dalla prima risposta alla chiusura della conversazione, saranno registrate come per altro già accade nell’ambito di Forlì-Cesena. Un incremento dell’attività domiciliare sarà poi gradualmente reso possibile dall’attivazione delle Unità di Continuità Assistenziale, preposte precipuamente a questo tipo di attività”: continua la Direzione Generale di Ausl Romagna.
“E’ quindi del tutto evidente come il progetto della centrale unica della continuità assistenziale risponda alle esigenze della popolazione della Romagna e non persegua altro che un obiettivo di efficienza, senza mettere in conto alcun ridimensionamento (al contrario complessivamente l’AUSL della Romagna ha previsto un incremento di 363 unità di professionisti per la realizzazione complessiva del piano di riordino), ma valorizzando un servizio di risposta territoriale che rassicuri ed indirizzi i cittadini per ottenere la dovuta soluzione al problema sanitario espresso...”: continua la Direzione Generale di Ausl Romagna.
“L’AUSL agisce nei luoghi e tramite gli organismi preposti, applicando prassi e procedure condivise, non prevedendo altre modalità comunicative con i professionisti. Nel corso degli ultimi mesi si sono succeduti numerosi momenti di confronto con le OO.SS. della Medicina Generale... Per quanto riguarda le perplessità espresse nell’attivazione e sviluppo dei CAU – Centri di Assistenza Urgenza – previsti dal Piano di Riordino delle Rete di Emergenza Urgenza si precisa che tale assetto organizzativo risulta già operativo all’interno dell’Azienda USL della Romagna, precisamente attraverso due sperimentazione organizzative condotte a partire dal settembre 2020 nel Punto di Primo Intervento di Cervia e, successivamente dall’anno 2021 nel Punto di Primo Intervento di Cattolica…”: la precisazione della Direzione Generale di Ausl Romagna.