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Lavoro, per il 61% dei ragazzi della Generazione Z prima di tutto viene lo stipendio, studio Adecco

(Sesto Potere) – Milano, 20 novembre 2023 – La Gen Z entra nel mercato del lavoro e, in Italia, già il 20% del totale degli assunti appartiene a questa generazione. Per questo motivo Adecco, società di The Adecco Group, ha indagato quali sono i driver principali nella loro scelta del lavoro in una survey in partnership con Teleperformance, specializzato in ricerche di mercato quantitative e ideatore del progetto InsiderZ, osservatorio qualitativo sulla Gen Z.

Al primo posto, per distacco, lo stipendio, che raccoglie il 61% delle preferenze. Seguono a pari merito la volontà di fare un lavoro in linea con i propri studi e i propri interessi e il bilanciamento vita-lavoro, entrambi al 32%.
Fra gli indicatori che riscuotono meno interesse, a sorpresa, emerge l’attenzione verso il dipendente, che si ferma al 12%. Ancora meno successo l’allineamento fra valori personali e aziendali, l’impegno verso la sostenibilità e l’ambiente, e i benefit aziendali proposti, tutti fermi al 9%. Buone performance ottiene invece il tema della flessibilità oraria, che è individuato come componente fondamentale per la scelta del lavoro dal 30% della Gen Z.
Nonostante lo stipendio sia il driver principale delle scelte, la Gen Z non rinuncia ai propri interessi e alla crescita professionale: ben sei su dieci sono infatti disposti ad accettare uno stipendio più basso per accettare un ruolo gratificante e in linea con gli studi compiuti. Probabilmente anche per questa ragione ben il 74% dei giovanissimi che già lavorano si dichiarano soddisfatti della propria occupazione e ben il 40% afferma di aver proprio trovato il lavoro della vita. Più che sul lavoro, infatti, sembra che sia la ricerca dello stesso a creare preoccupazioni alle giovani generazioni: per il 68% questa ricerca viene effettuata con sentimenti negativi, legati principalmente a preoccupazione (38%), ansia (31%) o rassegnazione (12%).
Per comprendere più nel dettaglio quali sono le leve che le aziende devono mettere in campo per attrarre i talenti della Gen Z, la ricerca di Adecco ha inoltre evidenziato alcune differenze che intercorrono fra uomini e donne e fra le diverse aree geografiche.

Differenze di genere
Sia per gli uomini che per le donne della Gen Z, lo stipendio è il primo fattore determinante nella scelta del lavoro, indicato al primo posto dal 63% dei primi e dal 60% dalle seconde. Le similitudini, tuttavia, finiscono qui. Al secondo posto, infatti, per il 31% degli uomini si trova la tipologia di contratto, mentre per le donne, nel 39% dei casi, la possibilità di fare un lavoro in linea con i propri studi e i propri interessi. Al terzo posto gli uomini della Gen Z mettono nel 29% dei casi la possibilità di fare carriera, mentre le donne il bilanciamento vita-lavoro, al 35%. Alcune altre differenze interessanti si notano nell’importanza che viene data agli aspetti di inclusività in azienda, che per le donne risulta decisamente più importante che per gli uomini, con un 16% vs 10%; e nell’allineamento fra i valori dell’azienda e quelli personali che, invece, risulta più importante per gli uomini, con un 11% vs un 6%.

Differenze geografiche
Lo stipendio risulta al primo posto in tutta Italia nelle scelte del lavoro per la Gen Z, seppur con alcune differenze: 68% delle preferenze nel Nord Ovest, 55% nel Nord Est, 57% nel Centro, 62% al Sud.
Guardando il bilanciamento vita-lavoro, invece, nel Nord Est è un fattore fondamentale per il 34% dei rispondenti alla ricerca, contro il 33% del Nord Ovest, il 28% del Centro e il 31% di Sud e Isole.
Sia al Centro che nel Sud e nelle Isole, poi, la Gen Z risulta più attenta verso le tematiche ambientali.
L’impegno del datore di lavoro è considerato derimente nel 10% dei casi per entrambe le aree geografiche, che non si discosta molto dal 9% del Nord Est, ma che invece inizia mostrare un gap decisamente più ampio con il Nord Ovest, dove questo aspetto si ferma al 7%.

Il commento
“L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone riflessioni e analisi approfondite per comprenderne desideri e aspettative. Se il confronto generazionale porta da sempre alla luce differenze di percezione, in questo caso è ancora più vero per due ordini di motivi. Il primo è che si tratta della prima generazione di veri e propri nativi digitali, che quindi sin da bambini hanno appreso skill oggi fondamentali che tutti gli altri hanno dovuto imparare in età più avanzata. La seconda è che coloro che entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi anni sono quelli che hanno subito maggiormente l’impatto del covid nel corso della formazione. Per queste ragioni le differenze culturali saranno più ampie rispetto ai precedenti confronti generazionali” commenta Adecco.

Info
Adecco è la società del gruppo che sviluppa e valorizza il capitale umano, rispondendo alle esigenze di flessibilità e qualità delle aziende con soluzioni dedicate e servizi su misura. Grazie a un team di 2.000 professionisti e più di 300 filiali sul territorio nazionale, impiega ogni giorno più di oltre 50.000 persone di cui il 50% a tempo indeterminato ed è partner di oltre 11.000 clienti.