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Addio al ‘doppio vincolo’ paesaggistico nei boschi, Buonguerrieri e Bartolini (FdI): “scelta di buon senso”

(Sesto Potere) – Santa Sofia – 9 ottobre 2023 – “Il ‘doppio vincolo’ paesaggistico sugli interventi selvicolturali era un’assurda pratica burocratica che penalizzava gli operatori del settore montano. La recente approvazione all’interno del Dl Asset dell’emendamento presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo è la dimostrazione della bontà delle istanze che, insieme ai nostri amministratori comunali del territorio montano, avevamo avanzato per dare voce a tutti coloro che vivono nelle zone del nostro Parco Nazionale e del Monte Fumaiolo toccate dall’art. 136 del dlgs 42/2004 (che identifica le zone soggette a vincolo paesaggistico tutelate per legge come parchi e riserve naturali, territori coperti da boschi e foreste, rilievi appenninici ed alpini, fiumi e corsi d’acqua, territori costieri, lacustri e marini…) e che in questi anni, per via di questa stortura procedurale, si sono dovuti accollare costi e fatiche senza senso”.

Lo afferma in una nota  Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia, commentando la novità contenuta nel provvedimento approvato lo scorso 27 settembre, che dà una concreta risposta agli operatori e alle rappresentanze del mondo forestale.

“Si tratta di una scelta di buon senso – aggiunge Luca Bartolini, ex consigliere regionale e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia -. Grazie a questo piccolo ma significativo cambiamento normativo del Codice dei beni culturali si velocizzano le pratiche autorizzative e si sgravano al tempo stesso gli uffici delle Sovrintendenze, alle prese da anni con un’enorme quantità di atti e documenti inutili. La modifica introdotta supera un vecchio difetto della normativa, permettendo di effettuare senza autorizzazione paesaggistica tutti gli interventi selvicolturali nei boschi, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti e delle prescrizioni dei piani paesaggistici. Fino ad oggi, invece, tutte le superfici boschive e forestali soggette a vincolo paesaggistico necessitavano di un’autorizzazione che spesso richiedeva svariati mesi per essere rilasciata. Un annoso problema ad esempio per la filiera del legno made in Italy e più in generale per tutte le imprese boschive, che d’ora innanzi non dovranno più fare i conti con questa farraginosa burocrazia”.

Questo importante risultato, ottenuto anche grazie al contributo delle rappresentanze del mondo forestale capeggiate da CONAF e UNCEM, porterà grandi benefici – tra le altre – ad alcune località del territorio forlivese e cesenate come Santa Sofia, Premilcuore, Portico, Tredozio, Verghereto e Bagno di Romagna.

“Questo emendamento ha reso la vita più facile a tutti – concludono Buonguerrieri e Bartolini -. Fino ad oggi, nelle aree soggette a vincolo, per tagliare anche una sola pianta o per i proprietari dei terreni che volevano tagliare fino a 300 quintali di legna per uso famigliare, non bastava la comunicazione con il silenzio assenso come avviene nelle zone senza vincolo paesaggistico: serviva un doppio invio con il costo di un tecnico e bisognava attendere la risposta”.