(Sesto Potere) – Roma, 20 mag. “I rapporti e la collaborazione con autorevoli istituzioni come la Fondazione ‘Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare’ e con le Università sono determinanti per l’attività della Commissione d’inchiesta per elaborare analisi scientifiche sui temi che emergono preminenti nel settore agroalimentare, in particolare quello del contrasto ai fenomeni illeciti come la contraffazionee la sofisticazionedi prodotti enogastronomici, di etichettatura e di marchi di tutela, incluso il traffico transfrontalierodei prodotti con marchio Made in Italy, contraffatti o alterati, con gravi e concrete ripercussioni nei confronti dei produttori italiani, del tessuto sociale e della salute dei consumatori”.
Lo ha affermato il deputato Jacopo Morrone, presidente della ‘Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari’, questa mattina, 20 maggio 2025, alla presentazione dell’’8° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia’ organizzato a Roma dall’Osservatorio, da Coldiretti e da Eurispes.
A questo proposito, Morrone ha citato i due Protocolli d’intesa sottoscritti rispettivamente con l’Osservatorio il 28 novembre 2024 e, il 14 maggio scorso, con l’Università degli Studi di Bergamo, “che rappresenta – ha sottolineato – un riferimento importante in tema di ecoreati e reati agroalimentari”.
Due i ‘filoni di inchiesta’, sui 17 avviati dalla Commissione, citati dal presidente nel suo intervento. Il primo riguarda la produzione e la contraffazione di prodotti agroalimentari e agroindustriali.
“Puntiamo – ha detto Morrone – ad un particolare approfondimento della legislazione doganale vigente sulla tematica del perfezionamento attivo che risulta a tutt’oggi poco esplorata, sia sotto il profilo dei controlli che del suo possibile impiego nelle prassi illecite degli operatori alimentari”.
Il secondo filone d’inchiesta si concentra sull’impatto del fenomeno del cosiddetto ‘caporalato’ in ambito agricolo e agroalimentare. “L’obiettivo – ha spiegato Morrone – è indagarne l’incidenza e l’ampiezza sul territorio nazionale, le relative ricadute distorsive sul corretto funzionamento del sistema economico-produttivo, nonché i collegamenti con la criminalità organizzata. Da audizioni effettuate abbiamo appreso che esistono consorterie criminali finalizzate a perseguire ingenti profitti attraverso il grave sfruttamento lavorativo, il lavoro forzato e la tratta di esseri umani”.