(Sesto Potere) – Parma, 7 marzo 2025 – A Parma e provincia Poste Italiane si conferma azienda al femminile con una presenza di oltre 700 dipendenti, di cui oltre 450 donne. L’Azienda conta su una rete di 114 uffici postali, 6 centri di distribuzione e il 61% di donne in posizioni di responsabilità. Inoltre sono 47 gli uffici postali “rosa”, cioè composti esclusivamente da personale femminile.
La presenza femminile in provincia di Parma ha avuto un ruolo determinante anche nel conseguimento dei risultati legati alla sostenibilità, all’inclusione e alla parità di genere.
Tra i sei centri di distribuzione quello di Parma Recapito in Strada Pastrengo 1 è il più grande ed è diventato un centro logistico dove arriva tutto il prodotto postale destinato alla provincia e viene poi smistato negli altri cinque centri di distribuzione che lavorano la posta sul territorio. All’interno del recapito parmense sono tante le donne che lavorano come addetti alla produzione, staff e portalettere. Tra queste ci sono Mariastella Rolli e Cristina De Menech, che lavorano in Strada Pastrengo dove la presenza femminile rappresenta circa il 50% dei dipendenti e ogni giorno dalle ore 8 alle 15.15 percorrono le strade parmigiane per consegnare i vari prodotti postali, tra cui i pacchi.
Le due portalettere sono coetanee e colleghe dalla fine degli anni 90. Da sempre portalettere, amano un lavoro che ha permesso loro di costruire percorsi di vita in cui hanno potuto dedicare spazio anche alla famiglia grazie alla stabilità garantita da una grande azienda come Poste Italiane. “In quegli anni tanti lavori non ci garantivano la possibilità di avere tempo da dedicare al lavoro e ai figli, con Poste invece ci siamo riuscite” – dichiarano entrambe.
Il loro approdo in Poste Italiane è stato diverso. Cristina, bellunese di nascita, arriva a Parma per amore di suo marito con cui costruisce una famiglia, ha voglia di lavorare ma con due figli piccoli non è facile trovare un impiego in grado di darle anche tempo di concentrarsi sulla famiglia; invia diversi curriculum ma poi è una vicina di casa (dipendente di Poste Italiane!) a informarla di una ricerca di portalettere da parte dell’azienda. “Possiamo dire che Poste Italiane ha scelto me – racconta Cristina – Dopo questa segnalazione ho provato e sono stata contattata per un contratto di formazione lavoro e successivamente è arrivato il contratto a tempo indeterminato. Da li ho iniziato un percorso professionale e fra due anni saranno trenta anni dentro l’azienda. Oggi servo due zone di recapito che comprendono via Duca Alessandro, via Zarotto e la zona Stadio. Il lavoro è cambiato tanto dal 1997 a oggi – continua Cristina – si è digitalizzato e sono cambiati anche i rapporti con le persone”.
Mariastella è entrata in Poste negli stessi anni, precisamente nel 1996, ha iniziato quasi per gioco o meglio per mantenersi agli studi negli anni di università con periodi trimestrali ma lei a differenza di Cristina, ha nel sangue l’azienda in quanto rappresenta la seconda generazione di postali all’interno della sua famiglia. “Mia madre era impiegata nella succursale di Parma 8 mentre mio padre era portalettere come me – racconta Mariastella. Da piccola, erano gli anni 80, qualche volta facevo compagnia ai genitori al lavoro e ricordo che rimanevo affascinata da quel mondo fatto di carta, molte più lettere rispetto a oggi e il suono dei timbri apposti, un suono delicato. Un altro tenero ricordo risale alla scuola elementare: le maestre e i compagni sapevano del lavoro dei miei genitori e quando studiavamo come si scrive una lettera o come si spedisce una cartolina, io venivo sempre presa come punto di rifermento. Ogni tanto portavo a scuola qualche modulo “rubato” dall’ufficio postale e così si imparavano le basi per scrivere lettere o inviare raccomandate. Nonostante una laurea in pedagogia – prosegue Mariastella – dopo i periodi da trimestrale sono stata assunta a tempo indeterminato e nel frattempo sono nati i miei due figli. A quel punto ho preferito continuare a fare la portalettere perché mi piace incontrare e conoscere ogni giorno persone nuove. Attualmente mi occupo della linea mercato e consegno pacchi presso aziende, locker e tabaccai. Il lavoro del postino si è trasformato nel tempo, il tutto è supportato dalla tecnologia ma è cambiata anche l’organizzazione. Se penso ai tempi di mio padre posso dire che è tutto un altro lavoro”.
Anche nel 2025, per il sesto anno consecutivo, a Poste Italiane è stata assegnata la certificazione “Top Employers”, che seleziona in tutto il mondo le aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane: dalla selezione all’onboarding, dalla gestione allo sviluppo, dalla comunicazione interna alla formazione, dal welfare aziendale fino alle politiche di diversity & inclusion. Un insieme di pratiche organizzative e di sviluppo del potenziale umano e professionale che facilita la creazione di un ambiente di lavoro e di relazione in cui ogni dipendente può realizzare il proprio talento, contribuendo così al successo dell’intero Gruppo.
La certificazione Top Employers si aggiunge a una serie di importanti riconoscimenti ottenuti da Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità e responsabilità sociale. Tra queste, le certificazioni ISO 30415:2021 per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, ISO 37001:2016 per la prevenzione della corruzione e ISO 37301:2021 per la gestione della compliance. Il conseguimento di queste attestazioni attesta la capacità del Gruppo di adottare misure rigorose ed efficaci a garanzia di elevati standard etici e sociali.