(Sesto Potere) – Roma, 16 settembre 2025 – Almeno un treno su cinque dell’Alta Velocità arriva in ritardo. Lo rivela la nuova indagine di Altroconsumo, la più grande organizzazione indipendente di consumatori in Italia e parte di Euroconsumers, presentata alla Camera dei Deputati. Lo studio mette a confronto le performance delle principali tratte ferroviarie: Italo fa meglio di Frecciarossa, mentre gli Intercity
risultano i più problematici, con il 40% dei convogli che accumulano ritardi.
Alla conferenza hanno preso parte (vedi foto) : Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, l’Onorevole Maria Chiara Gadda, Vicepresidente dei Deputati di Italia Viva, Andrea Giuricin, Professore di Economia dei trasporti dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Marco Rasconi, Consigliere Nazionale UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i contenuti della proposta di legge a prima firma dell’Onorevole Gadda, che introduce nuove misure di tutela per i viaggiatori, con particolare riferimento agli indennizzi dovuti in caso di disservizi ferroviari. Altroconsumo è impegnata a promuovere il riconoscimento di indennizzi più equi per i viaggiatori che subiscono disservizi. Ha infatti lanciato una petizione per chiedere alle autorità italiane ed europee un innalzamento delle percentuali di indennizzo e l’abbassamento della soglia di ritardo per la quale può scattare il diritto al rimborso del viaggio. In questo modo aumenterebbe in modo significativo la platea dei viaggiatori aventi diritto all’indennizzo, garantendo una tutela più concreta ed efficace.

L’INDAGINE SUI RITARDI DEL SERVIZIO FERROVIARIO
L’indagine di Altroconsumo, condotta tra il 25 luglio e il 5 settembre 2025, ha interessato 54 tratte, per oltre 28.000 rilevazioni sui servizi Frecciarossa, Italo e Intercity. Nel segmento Alta Velocità almeno un treno su cinque ha registrato ritardi e, per le tratte in cui è possibile un confronto, Italo ha mostrato una performance migliore di Frecciarossa. Preoccupante la situazione del servizio Intercity con ritardi che, in media, superano il 40%. Per ogni treno monitorato è stata rilevata la puntualità all’arrivo. L’analisi è stata realizzata monitorando per 43 giorni le informazioni del servizio web “Monitor Arrivi/Partenze live” di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), sito aperto al pubblico, che permette
di visualizzare partenze e arrivi nelle stazioni e i ritardi accumulati. L’analisi prende in considerazione i treni che viaggiano tra le 6:00 e le 23:45.
L’ALTA VELOCITÀ RALLENTA E PERDE PUNTUALITÀ
L’Alta Velocità è ormai da anni il servizio di punta del sistema ferroviario, è il più rapido e anche il più costoso proprio perché dovrebbe garantire il percorso in tempi molto più ridotti. Ne è un esempio la tratta Milano – Bologna, oggi coperta in un’ora di viaggio contro le circa due ore offerte da altri tipi di treno. La competitività dell’AV è incrinata dalla cronica mancanza di puntualità, come rivela l’indagine di Altroconsumo. Sui binari veloci operano due concorrenti, Trenitalia e Italo: lo studio ha messo a confronto il loro livello di puntualità.
I TRENI FRECCIAROSSA: IN MEDIA IL 31% è IN RITARDO
L’analisi dei treni veloci di Trenitalia ha riguardato 45 tratte, da nord a sud del Paese. Sulle rotte principali, le più gettonate e quindi le più frequenti, come Milano – Roma, Napoli – Roma e Milano – Bologna, Altroconsumo ha monitorato circa mille treni per tratta. Il servizio Frecciarossa rivela delle criticità: in media per le tratte analizzate il 31% dei bolidi rossi arriva oltre l’orario previsto. Una situazione particolarmente critica riguarda i collegamenti che coinvolgono la direttrice adriatica, dove sono stati registrati ritardi in ben oltre il 50% dei treni rilevati. Il caso più critico è la tratta Bari Centrale – Milano Centrale, con oltre il 70% dei treni in ritardo. Un’altra tratta con ritardi è la Salerno – Torino Porta Nuova: il 53% dei convogli sfora l’orario di arrivo. Rispetto alla tratta più significativa, cioè la Milano Centrale – Roma Termini e viceversa, i treni rilevati in ritardo sono rispettivamente il 18% e il 25%.
I CONVOGLI DI ITALO SFORANO L’ORARIO UNA VOLTA SU CINQUE
Per il concorrente Italo sono state analizzate 25 tratte e in media nel 20% dei casi i convogli sforano l’orario. Nel complesso, Italo è più puntuale dei Frecciarossa, quanto meno sulle 25 tratte rilevate in cui viaggiano entrambi gli operatori.
Per Italo, la tratta più critica è il collegamento tra Napoli Centrale – Venezia Mestre, con ritardi rilevati nel 40% dei casi. Anche la tratta Reggio Calabria Centrale – Roma Termini zoppica: qui i treni con ritardo sono il 38%. Anche sulla tratta maestra, cioè la Milano Centrale – Roma Termini, ci sono ritardi (nel 15% dei casi), ancora di più sulla Roma – Milano (circa per il 19% dei treni).
Mettendo a confronto i due concorrenti ferroviari sulle tratte in cui abbiamo rilevato entrambi, Italo risulta quasi sempre in vantaggio su Trenitalia. In media i treni di Italo in ritardo sono il 20%, contro il 26% dei Frecciarossa. La stessa dinamica si presenta sulla tratta maestra Milano Centrale – Roma Termini e viceversa, dove Trenitalia è più ritardataria.

L’ALTA VELOCITÀ RALLENTA E PERDE PUNTUALITÀ
L’Alta Velocità è ormai da anni il servizio di punta del sistema ferroviario, è il più rapido e anche il più costoso proprio perché dovrebbe garantire il percorso in tempi molto più ridotti. Ne è un esempio la tratta Milano – Bologna, oggi coperta in un’ora di viaggio contro le circa due ore offerte da altri tipi di treno. La competitività dell’AV è incrinata dalla cronica mancanza di puntualità, come rivela l’indagine di Altroconsumo. Sui binari veloci operano due concorrenti, Trenitalia e Italo: lo studio ha messo a confronto il loro livello di puntualità.
I TRENI FRECCIAROSSA: IN MEDIA IL 31% è IN RITARDO
L’analisi dei treni veloci di Trenitalia ha riguardato 45 tratte, da nord a sud del Paese. Sulle rotte principali, le più gettonate e quindi le più frequenti, come Milano – Roma, Napoli – Roma e Milano – Bologna, Altroconsumo ha monitorato circa mille treni per tratta. Il servizio Frecciarossa rivela delle criticità: in media per le tratte analizzate il 31% dei bolidi rossi arriva oltre l’orario previsto. Una situazione particolarmente critica riguarda i collegamenti che coinvolgono la direttrice adriatica, dove sono stati registrati ritardi in ben oltre il 50% dei treni rilevati. Il caso più critico è la tratta Bari Centrale – Milano Centrale, con oltre il 70% dei treni in ritardo. Un’altra tratta con ritardi è la Salerno – Torino Porta Nuova: il 53% dei convogli sfora l’orario di arrivo. Rispetto alla tratta più significativa, cioè la Milano Centrale – Roma Termini e viceversa, i treni rilevati in ritardo sono rispettivamente il 18% e il 25%.
I CONVOGLI DI ITALO SFORANO L’ORARIO UNA VOLTA SU CINQUE
Per il concorrente Italo sono state analizzate 25 tratte e in media nel 20% dei casi i convogli sforano l’orario. Nel complesso, Italo è più puntuale dei Frecciarossa, quanto meno sulle 25 tratte rilevate in cui viaggiano entrambi gli operatori.
Per Italo, la tratta più critica è il collegamento tra Napoli Centrale – Venezia Mestre, con ritardi rilevati nel 40% dei casi. Anche la tratta Reggio Calabria Centrale – Roma Termini zoppica: qui i treni con ritardo sono il 38%. Anche sulla tratta maestra, cioè la Milano Centrale – Roma Termini, ci sono ritardi (nel 15% dei casi), ancora di più sulla Roma – Milano (circa per il 19% dei treni).
Mettendo a confronto i due concorrenti ferroviari sulle tratte in cui abbiamo rilevato entrambi, Italo risulta quasi sempre in vantaggio su Trenitalia. In media i treni di Italo in ritardo sono il 20%, contro il 26% dei Frecciarossa. La stessa dinamica si presenta sulla tratta maestra Milano Centrale – Roma Termini e viceversa, dove Trenitalia è più ritardataria.
GLI INTERCITY DI TRENITALIA SONO IL SERVIZIO PEGGIORE DELL’INDAGINE
Oltre all’Alta Velocità, l’analisi ha verificato anche la puntualità degli Intercity. In media gli Intercity sono i treni più ritardatari dell’indagine. Nelle 24 tratte analizzate, i treni hanno avuto ritardo nel 41% dei casi. La situazione è particolarmente critica nel collegamento tra Reggio Calabria Centrale e Salerno, con ritardi rilevati per oltre l’80% dei casi. Anche la tratta adriatica Lecce – Bologna Centrale e il collegamento Roma Termini – Taranto conoscono poco la puntualità: qui i ritardi si registrano in circa il 60% dei treni rilevati.
CON UN INDENNIZZO GIUSTO, PIÙ DEL DOPPIO DEI PASSEGGERI SAREBBE RIMBORSATO
Attualmente, per i treni AV, Trenitalia e Italo rimborsano parte del biglietto solo per ritardi superiori a 30 minuti. Si tratta di soglie molto alte, considerando che parliamo di bolidi veloci e che l’AV è per definizione un servizio rapido e puntuale. Con le regole attuali, solo una piccola parte dei treni in ritardo può godere di un ristoro. Per la maggioranza dei treni fuori orario, che stanno sotto la soglia dei 30 minuti, non è previsto nulla. Ecco perché Altroconsumo chiede che i rimborsi scattino già solo dopo 15 minuti di sforamento dell’orario. Ad esempio, considerando tutte le tratte rilevate, i treni Frecciarossa con ritardo di almeno 15 minuti sono in media il 13%, mentre quelli che superano di
oltre 30 minuti l’orario sono il 5,7% ed è solo questa minoranza ad essere rimborsata. Quelli di Italo con ritardo maggiore o uguale a 15 minuti sono in media il 7,8% del totale, mentre quelli con un ritardo di almeno 30 minuti sono il 3,6%. Anche in questo caso, la platea dei rimborsi si allargherebbe in modo significativo. In base alla rilevazione, abbassando la soglia oltre la quale si ha diritto al rimborso, si darebbe un ristoro a una platea molto più vasta di passeggeri: in media i passeggeri da rimborsare sarebbero circa il doppio. E i cittadini riceverebbero indennizzi con una frequenza molto più alta.

TEMPI DI PERCORRENZA
Negli anni i tempi di percorrenza dell’Alta Velocità sono diventati più lunghi, ciò nonostante i ritardi continuano ad esserci. Lo dimostra la rilevazione effettuata sulla tratta Milano Centrale – Roma Termini, coperta dai treni dell’Alta Velocità che un tempo vantavano tempi di percorrenza di 3 ore. Oggi quelle tempistiche non esistono più: il percorso attuale è pari in media a 3 ore e 20 minuti e, in caso di situazioni straordinarie, come i cantieri o lavori, il viaggio supera le 4 o addirittura le 5 ore.
IL COMMENTO
Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo ha dichiarato: “La nostra indagine mostra una situazione ancora critica per i viaggiatori: almeno un treno su cinque dell’Alta Velocità accumula ritardi, con picchi del 40% per gli Intercity. Numeri che dimostrano come la qualità del servizio non sia all’altezza dei costi sostenuti dai cittadini. Dobbiamo infatti sempre ricordare che dietro questi numeri ci sono le difficoltà reali di chi viaggia per le ragioni più diverse — di piacere, ma anche di lavoro, di studio o di salute — e sono proprio i cittadini più fragili a pagarne il prezzo maggiore. Per questo continuiamo a farci portavoce delle esigenze dei passeggeri, intensificando il dialogo con le Istituzioni per ottenere interventi strutturali e regole più giuste, oltre a fornire un supporto concreto a chi subisce disservizi. È indispensabile
rafforzare le tutele, introducendo indennizzi più equi e automatici, che scattino anche per ritardi inferiori a quelli oggi previsti dal Regolamento europeo. Non è accettabile che chi viaggia debba subire disservizi senza un adeguato riconoscimento dei propri diritti”.
NOTA METODOLOGICA
L’indagine ha riguardato i treni Alta velocità (Frecciarossa e Italo) e Intercity. La rilevazione è avvenuta tra il 25 luglio e il 5 settembre 2025. Sono state analizzate le tratte che coinvolgono 19 città (Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Lamezia Terme, Lecce, Messina, Milano, Napoli, Pescara, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Taranto, Torino, Trieste e Venezia). Per le città in cui è presente più di una stazione, è stato considerato solo lo scalo principale. Per la città di Venezia è stata considerata come scalo principale la stazione di Venezia Mestre. Per ogni treno monitorato è stata rilevata la puntualità all’arrivo. L’analisi è stata realizzata monitorando per 43 giorni le informazioni del servizio web “Monitor Arrivi/Partenze live” di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), sito aperto al pubblico, che permette di visualizzare partenze e arrivi nelle stazioni e i ritardi accumulati. Si considerano i treni che coprono il collegamento tra le 6:00 e le 23:45. I dati medi sono calcolati sulle percentuali di ritardo lungo le varie tratte. Sono esclusi i casi estremi e poco rappresentativi.