lunedì, Settembre 1, 2025
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Confartigianato Cesena: “Imprese territoriali, ripresa complessa nel contesto internazionale turbolento”

(Sesto Potere) – Cesena – 1 settembre 2025 – L’analisi dei segnali della congiuntura e delle tendenze della finanza pubblica, in un contesto internazionale ancora turbolento, delineano le prospettive per le imprese  nel prossimo autunno.

Anche per le imprese cesenati si prospetta una ripresa all’insegna della complessità. L’esame dei dati chiave su crescita, attività delle imprese e bilancio pubblico è proposto dall’Ufficio Studi di Confartigianato.

“Il mese di agosto – mette in luce il Gruppo di Presidenza Confartigianato Cesena composto da Daniela Pedduzza, Stefano Soldati e Fulvia Fabbri (nella foto) – è stato dominato dagli incontri in Alaska e a Washington sulla guerra in Ucraina. Dopo oltre tre anni si registra l’onda lunga degli impatti negativi del conflitto sull’economia italiana. Oltre alle minori esportazioni nei paesi in guerra, si registra un più elevato costo del credito per le imprese che a giugno 2025 è del 3,71%, in discesa dal 3,77% di maggio ma ancora superiore di oltre duecento punti base all’1,63% di giugno 2022, prima dell’avvio della stretta monetaria più intensa della storia dell’euro. Con la discesa dei tassi, a giugno i prestiti alle imprese tornano a crescere dello 0,3% (-1,4% nel mese precedente) e, come confermato dai dati pubblicati venerdì scorso dall’Istat, nel secondo semestre del 2025 anche gli investimenti in macchinari e impianti tornano in positivo e salgono dell’1,8% su base annua (era -0,8% nel primo trimestre). Anche il rientro dei prezzi energetici dallo shock del 2022 non è completato. A luglio 2025 persistono prezzi al consumo di energia elettrica e gas che in Italia sono del 44,0% superiori alla media del 2021”.

Confartigianato Cesena nota che: “La vischiosità dei prezzi retail evidenzia la presenza di criticità di mercato lungo la filiera energetica, dato che a luglio 2025 i prezzi all’ingrosso dell’elettricità risultano del 9,8% inferiori alla media del 2021. L’acquisto di 750 miliardi di dollari di prodotti energetici dagli Stati Uniti entro il 2028 previsto dagli accordi commerciali tra UE e Usa (che riguardano anche i dazi, ndr) pubblicati lo scorso 21 agosto potrebbe rialzare il prezzo medio del gas importato, appesantendo ulteriormente i costi energetici delle imprese europee”. 

“Si tratta di un impegno rilevante: un flusso di acquisti di energia dagli Stati Uniti per circa 250 milioni di dollari all’anno più che raddoppia gli attuali volumi delle importazioni dell’Ue di energia dagli Stati Uniti che, secondo la Commissione europea, ammontano a circa 90-100 miliardi di dollari all’anno, mentre gli spazi per la sostituzione dell’energia proveniente dalla Russia sono di circa 23 miliardi di euro. Le incertezze del quadro internazionale pesano sulle due maggiori economie europee manifatturiere. Nel secondo trimestre del 2025 il PIL dell’Italia scende dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre in Germania diminuisce dello 0,3%. In definitvai l contesto macroeconomico internazionale pesa in maniera rilevante sulle prospettive di crescita delle imprese territoriali”: conclude Confartigianato Cesena.