(Sesto Potere) – San Pietro in Casale (Bo) – 28 aprile 2025 – “Durante l’80° anniversario del 25 aprile, ho subito un’aggressione inaccettabile al Casone del Partigiano, che ha rovinato un momento istituzionale e di forte unità per tutta la cittadinanza”: lo comunica in una nota Mattia Polazzi, (nella foto in alto) capogruppo di “RipartiAmo San Pietro” a San Pietro in Casale (Bo) e capogruppo della Lega – “Alleanza Metropolitana” Bologna nel Consiglio Metropolitano di Bologna.
L’esponente del Carroccio si riferisce ad una aggressione verbale proferita da un sedicente organizzatore della commemorazione del concerto della sera precedente al Casone del partigiano a San Pietro in Casale e subita dallo stesso Mattia Polazzi davanti a sua moglie e a numerosi cittadini, definito “persona non gradita” in un luogo simbolo della Resistenza.
Un comportamento bollato dal capogruppo della Lega come “inaccettabile”, posto che: “Il 25 aprile è di tutti, non solo di chi pensa a senso unico”.
Su questa vicenda Mattia Polazzi ha chiesto al sindaco di: “prendere le distanze da quanto accaduto e di sostituire immediatamente l’associazione che cura gli eventi presso il Casone”, rassicurando tutti che, comunque, “non si lascerà intimidire”.
Infine, commentando che: “Il rispetto non è un’opinione e il 25 aprile e il Casone del Partigiano non sono proprietà privata di facinorosi di estrema sinistra. Sono patrimonio di tutti”, Mattia Polazzi ha ringraziato di cuore Davide Bergamini, commissario provinciale della Lega di Bologna, “per il suo sostegno immediato” ed ha rivolto “un grazie sincero anche ai tanti sindaci, anche del PD, che in queste ore mi stanno contattando per esprimere la loro solidarietà. Questo dimostra che c’è ancora chi crede nelle istituzioni e nella dignità del confronto civile, anche nelle differenze”.
Davide Bergamini aveva manifestato solidarietà a Mattia Polazzi ricordando che: “Gli insulti e le aggressioni verbali non hanno nulla a che fare con i valori del 25 aprile e della Libertà”, invocando: “rispetto prima di tutto”.
Mattia Polazzi, ha reso noto, infine, che nelle ore precedenti il 25 aprile, sono circolate anche immagini dell’esponente dela Lega a testa in giù, con evidente richiamo alla macabra esibizione pubblica, il 29 aprile 1945, di Benito Mussolini appeso a un gancio in un distributore di benzina di piazzale Loreto, a Milano assieme ai cadaveri di Claretta Petacci e gli altri gerarchi fascisti.