(Sesto Potere) – Ferrara – 17 gennaio 2025 – Tramandare la memoria dei cittadini ferraresi deportati e uccisi durante la Shoah dai nazi-fascisti. È il compito delle prime quindici pietre d’inciampo a Ferrara, che sono state posate ieri in via Mazzini, la via dove abitavano alcune famiglie vittime della deportazione.
Le pietre in particolare ricordano la famiglia Rietti-Cavalieri (Nello Rietti, Giulia Rietti, Leonella Rietti, Gastone Rietti e Argia Cavalieri) al civico 14; la famiglia Forti-Jesi-Lampronti (Leone Forti, Carolina Jesi, Berta Forti, Umberto Lampronti e Carlo Lampronti) al civico 85 e la famiglia Fink-Bassani-Lampronti (Isacco Fink, Carlo Bassani, Giuseppe Bassani, Rina Lampronti e Marcella Bassani) al civico 88.
Alla cerimonia della posa delle pietre d’inciampo, iniziativa diffusa in tutta Europa, a erano presenti l’assessora alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Gessica Allegni, con il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, il presidente della Comunità ebraica, Fortunato Arbib.
L’evento è stato accompagnato dalle note del violinista Alessandro Perpich. Oltre al sindaco Alan Fabbri e al presidente della Comunità ebraica, Fortunato Arbib, sono intervenuti Amedeo Spagnoletto, direttore del Meis, e Anna Maria Quarzi, presidente dell’Istituto di Storia contemporanea.
“Una iniziativa che sosteniamo con profonda convinzione- ha detto l’assessora Allegni-. Dobbiamo mantenere viva la memoria della shoah e degli orrori del nazifascismo, soprattutto per le nuove generazioni, perché quella terribile storia non debba mai più ripetersi. Le pietre d’inciampo sono monumenti vivi che parlano di vite innocenti, spesso intere famiglie, spazzate via senza ragione e costringono tutti noi a riflettere sul significato profondo di umanità e dell’essere comunità. La loro presenza davanti alle case da cui tanti nostri corregionali sono stati strappati per non fare più ritorno, deve illuminare le nostre coscienze. Impariamo da quella storia, ribelliamoci all’indifferenza contro ogni episodio di intolleranza. L’impegno delle istituzioni, in un momento storico come quello attuale in cui assistiamo a episodi sempre più frequenti di violenza verso le minoranze, deve essere fermo. Siamo chiamati a promuovere la pace e il dialogo tra i popoli, un impegno che, come Regione, intendiamo mettere al centro delle nostre politiche”.
“Finalmente anche Ferrara è coinvolta nel progetto monumentale delle pietre d’inciampo, per tenere viva la Memoria collettiva contro ogni forma di negazionismo e di oblio- ha dichiarato il sindaco Fabbri-. Queste pietre sono ormai ovunque in Europa. Mancava all’appello Ferrara: ora anche la nostra città ne farà doverosamente parte. Con l’installazione delle prime pietre d’inciampo ricorderemo i primi tre nuclei familiari di ebrei ferraresi deportati, nostri concittadini. La volontà è rendere ancora una volta visibile, per non dimenticare mai, quanto ha caratterizzato una pagina buia della storia, che ha dolorosamente coinvolto direttamente anche la nostra città”.
“Queste pietre sono le prime di una lunga lista- ha aggiunto il presidente della Comunità ebraica Arbib-. Potremo così ricordare attraverso la posa dinanzi alle porte delle abitazioni, coloro che sono stati deportati e assassinati nei lager. Inciampare virtualmente su questi blocchetti di colore lucido, che riportano i dati delle persone scomparse, porterà alla luce qualcosa di essenziale: non racchiudono solo nomi da citare, ma la storia di intere famiglie ferraresi. La memoria non può risolversi in appuntamento occasionale e celebrativo, ma costituire parte integrante della vita quotidiana. Attraversando le strade del ghetto, verrà spontaneo chiedersi cosa sono quelle strane pietre posate sul selciato”.
L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Ferrara, dalla Comunità Ebraica di Ferrara, dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, dall’Istituto di Storia Contemporanea, dall’Università degli Studi di Ferrara, dall’Archivio di Stato di Ferrara e dal Conservatorio di Musica “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara, ed è coordinato da Alessia Pedrielli, responsabile dei Progetti strategici del Comune di Ferrara, e curato da Cristina Nagliati, componente dello staff Progetti strategici.
L’evento rientra nel protocollo d’intesa per la valorizzazione del Ghetto ebraico di Ferrara e apre una serie di pietre di inciampo che verranno nel tempo poste sul suolo del Comune della Città estense.