martedì, Maggio 20, 2025
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1.362 minori stranieri non accompagnati in Emilia-Romagna, la maggior parte a Bologna, Ravenna, Modena e Forlì-Cesena

(Sesto Potere) – Bologna – 20 maggio 2025 – Alla data del 31 marzo 2025 in Emilia-Romagna si contano 1.362 minori stranieri non accompagnati, pari all’8,82% del totale nazionale (16.187), un dato in calo rispetto ai picchi registrati nel biennio 2022-2023, ma in linea con l’andamento nazionale.

La maggior parte è accolta nel territorio metropolitano di Bologna (33,11%), seguita da Ravenna 9,99% (136), Modena 9,25% (126), Forlì-Cesena 9,3% (123), con la distribuzione territoriale che sta diventando più omogenea.

Il quadro demografico mostra che quasi 8 su 10 sono maschi e che il 43% ha 17 anni.  “Questo significa- ha spiegato Conti– che una fetta importante dei minori arriva quando manca pochissimo alla maggiore età.

Non raramente sono ragazzi che si spostano da altre regioni, talvolta abbandonando volontariamente i centri di prima accoglienza, spesso situati nel Sud del Paese. Alcuni lo fanno per passaparola, altri purtroppo per motivi legati a circuiti illegali. Ma il punto è uno: non esiste oggi un sistema centralizzato e trasparente che consenta alle Regioni di sapere da dove provengano realmente, e questo ci impedisce di gestire il fenomeno con piena consapevolezza”.

Anche sul piano dell’accoglienza organizzativa, metà dei MSNA è oggi ospitata nei progetti SAI (Sistema accoglienza e integrazione), attivati su base volontaria dai Comuni. L’altra metà è accolta in comunità educative autorizzate a livello regionale. Tuttavia, mancano ad oggi strumenti sistematici di controllo e raccolta dati, cosa che ha spinto la Regione ad avviare un monitoraggio capillare comune per comune.

Sul fronte giuridico, il 77% dei minori ha un permesso di soggiorno per minore età, mentre un altro 8% gode di protezione internazionale. I principali Paesi di provenienza sono Ucraina, Tunisia, Egitto e Gambia, anche se in Emilia-Romagna si registra una presenza relativamente minore di egiziani e gambiani rispetto al dato nazionale.

I dati relativi all’accoglienza in Emilia-Romagna dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) sono stati illustrati questa mattina in Commissione regionale assembleare Politiche per la salute e sociali dall’assessora regionale al Welfare, Terzo Settore, Infanzia e Scuola, Isabella Conti.

L’assessora ha evidenziato come: “l’immigrazione sia un fenomeno strutturale in Italia e non un’emergenza temporanea” e sui minori ha aggiunto: “non possiamo permetterci ambiguità: vanno protetti, accompagnati e messi nelle condizioni di contribuire, domani, alla comunità che li accoglie oggi. Accogliere con serietà e visione è un investimento per il futuro della nostra società”, aggiungendo che la Regione sta “lavorando alla creazione di un nucleo di vigilanza regionale, perché senza numeri certi e aggiornati, ogni strategia rischia di essere cieca”.

La Regione sta lavorando su progetti FAMI Fondo asilo, migrazione, integrazione 2021-2027, tra cui il Piano regionale per lingua italiana e cultura civica (con uno stanziamento di 3 milioni di euro), un Piano per inclusione sociale e lavoro (5,6 milioni di euro), e interventi sanitari e formativi per operatori e tutori.

In collaborazione con l’assessorato regionale alla Formazione e al Lavoro sono inoltre stati avviati percorsi personalizzati di istruzione e formazione professionale rivolti ai minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età. In questo ambito è attualmente aperto un ultimo avviso a sportello da 3 milioni di euro, dedicato a progetti per minori che abbiano compiuto o siano in procinto di compiere 17 anni. Le domande potranno essere presentate fino alla fine di maggio.

È inoltre attiva una stretta collaborazione con Anci Emilia-Romagna e con il Tribunale per i minorenni.

Tra le proposte concrete per rafforzare il sistema regionale di accoglienza: in primis l’istituzione di un nucleo di monitoraggio regionale dedicato alle comunità educative che accolgono MSNA, con l’obiettivo di garantire vigilanza, raccolta dati aggiornata e interventi tempestivi in presenza di criticità. Poi l’attivazione di un tavolo regionale permanente che riunisca Regione, Anci, autorità giudiziarie, garanti, Prefetture e Terzo Settore con l’obiettivo di dare coerenza e direzione a un tema oggi troppo frammentato.

Tra le priorità strategiche, anche il rafforzamento territoriale dell’affido familiare per MSNA, con la creazione di micro-progetti distrettuali che coinvolgano famiglie, servizi sociali, scuole e comunità locali.

E accanto alle misure operative, la Regione punta su una campagna regionale di comunicazione con l’obiettivo di: “contrastare le narrazioni allarmistiche e distorte” sul tema dei minori stranieri non accompagnati.