(Sesto Potere) – Bologna – 6 aprile 2022 – Il processo a carico di Patrick Zaki – una vicenda giudiziaria che si trascina ormai da oltre due anni – è stato nuovamente rinviato dal tribunale egiziano di Mansura. Lo studente dell’Università di Bologna è stato scarcerato lo scorso 8 dicembre dopo 22 mesi di detenzione, ma la sua non è ancora una piena libertà. La prossima udienza si svolgerà il 21 giugno.

Fortunatamente, grazie alla didattica a distanza, Patrick ha potuto riprendere gli studi, e poco più di un mese fa la comunità dell’Alma Mater ha accolto con gioia e commozione il suo intervento, in collegamento dal Cairo, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.

Patrick Zaki

Negli scorsi giorni, inoltre, i più calorosi auguri dell’Ateneo a Patrick Zaki sono giunti sia dal Magnifico Rettore Giovanni Molari – che con Patrick ha interloquito lo scorso 23 marzo in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Zola Predosa – sia tramite la Professoressa Rita Monticelli, che ha trasmesso allo studente – anche a ridosso del pronunciamento odierno ‒ i saluti affettuosi e il sostegno convinto di tutta l’Alma Mater.

Dopo questo ennesimo rinvio, l’Università di Bologna – si legge in una nota dell’Ala Mater – continuerà, come ha sempre fatto, a vigilare costantemente sull’evoluzione della vicenda, e a sostenere il percorso di studi di Patrick, come è avvenuto anche di recente, d’intesa con tutte le università europee del consorzio GEMMA, per il rinnovo della sua iscrizione al master.

“Accolgo la notizia di questo nuovo rinvio – dichiara il Magnifico Rettore Giovanni Molari (nella foto in alto) – con una delusione che so condivisa da tutta l’Università di Bologna. Eravamo consapevoli che questo fosse l’esito più probabile. E tuttavia non abbiamo mai smesso di sperare in notizie migliori, perché non vediamo l’ora di riabbracciare il nostro studente”. Prosegue il Rettore: “Ho voluto fortemente che Patrick fosse fra noi, per quanto a distanza, per l’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022, proprio nell’auspicio che questo anno accademico lo veda finalmente tornare nella sua Bologna”.